E a questo punto, prendiamoci il Chievo. Stefano Sorrentino non andrà in Nazionale. Cesare Prandelli ha chiuso definitivamente la porta al portiere gialloblù. Scelte diverse lo mettono in disparte. Davanti a lui l'intramontabile Buffon e la pattuglia dei giovani rampanti. Eppure Sorrentino negli ultimi tre anni si è espresso ad ottimi livelli. Prestazioni efficaci e ad alto effetto scenico. Verona ha scoperto poi la grande vena di 'pararigori' di Stefano.

Ma non è bastato per addolcire il commissario tecnico. Dopo la straordinaria prestazione di Catania, Sorrentino aveva fatto autopromozione. 'Credo sia giunto il momento - ha detto - che qualcuno di importante venga a vedermi. Penso di meritare un sogno azzurro'. Sette giorni dopo Prandelli, guarda caso, è arrivato a Verona per ritirare un premio. Quasi obbligata la domanda. Glaciale la risposta: per Sorrentino non c'è spazio.

Il Chievo, allora, è entrato in scena e ha manifestato una volta di più la profonda stima che ha nei confronti del portiere esercitando l'opzione per il prolungamento del contratto. Sorrentino e Chievo avanti insieme sino al 2014. Proprio un bel segnale. Qualcuno ha capito che è meglio tenerselo stretto uno così. Certo, un passaggio in azzurro sarebbe stata cosa meritata per Stefano. Ma non c'è stato il tanto atteso lieto fine. Chievo diventa finestra sul mondo per il portiere. Sarà la sua Nazionale. Poco azzurra. Tutta gialla e blu. Ma anche a Verona ci si può divertire.