Troppo facile dirlo dopo. Stefano Sorrentino ha lasciato la maglia gialloblù per accasarsi altrove. Il nome non c'è ancora. Ma per una volta si può pure giocare d'azzardo. E giocare con il futuro, facendo finta di essere padroni di ciò che non si può controllare. Dunque, Sorrentino ha lasciato il Chievo. Onorata carriera la sua, a Verona. Ha portato punti. Gli è stato permesso di finire in vetrina. Magari non è arrivata la Nazionale. Purtroppo non si può avere tutto.

Stefano fa un salto in avanti. Almeno, così dovrebbe essere. Ingaggio più pesante, contratto allungato, nuove prospettive. Sembrava non dovesse partire mai. Sembrava che anche questa volta fosse destinato a restare. Tira e molla. Senza fine. Ma il Chievo stavolta ha trovato l'accordo giusto. Si è preso Bizzarri (esageriamo pure qui) e lo ha messo in competizione con Puggioni. Per Sorrentino vita nuova. Volava tra i pali alla caccia di emozioni. Sempre più forti. Il vento se l'è portato via da Verona.

Il vento, però, ha tanti nomi. Sibilando ha fatto intendere di avere percorso le vie del cielo dell'Italia del pallone. Palermo, Roma. Milano. E poi è venuto a prendersi Stefano. Termina qui il nostro viaggio nel futuro. Manca solo il nome della squadra. Unico frammento uscito dalla memoria. Ancora da individuare. Sorrentino saluta il Chievo. Il Chievo saluta Stefano. Poteva durare di più. Poteva finire prima. Tra una settimana tutti sapranno se questa cronaca arrivata dal futuro è tutta una burla. O se...