Il solito fiuto, il solito intuito. Quando il direttore sportivo del Chievo Giovanni Sartori ha pescato Bojan Jokic dal Sochaux e Bostjan Cesar dal Grenoble, pochi conoscevano davvero questi due giocatori. Arrivavano dalla periferia del calcio francese. Entrambi erano già entrati nel giro della Nazionale slovena.

Pezzi importanti anche. Perchè Cesar si era permesso pure di spezzare le reni all'Italia in una gara di qualificazione al Mondiale di Germania, grazie ad una capocciata ben assestata. Vabbè. Poco conta. Sartori c'ha visto giusto. Tanto che adesso Mantovani, pezzo pregiato della difesa veronese, potrebbe essere lasciato partite senza particolari patemi considerato che Jokic nel ruolo di esterno difensivo di fascia mancina ha dimostrato di essere sicuramente all'altezza.

E poi c'è l'Imperatore Cesar. Uno che grugnisce in faccia all'avversario, lotta come un leone, stacca di testa in maniera imperiosa, infila anche qualche palla importante nel sacco avversario. Valeva 500. Ora può essere venduto a un milione. Mica male per i due sloveni d'Italia. L'ambientamento è stato veloce. La selezione di casa Chievo si è rivelata ancora una volta azzeccata. E pare che Sartori sia già in viaggio per il confine. Dopo Trieste c'è l'oro. Basta saperlo cercare bene.