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    Chievomania: prima la salvezza, poi la riconferma di Maran

    Chievomania: prima la salvezza, poi la riconferma di Maran

    • Federico Vaccari
    Di questo Chievo non ci si può mai fidar, lo dicono i numeri, lo dicono i precedenti. Chiedetelo proprio al Cagliari (sconfitti al Sant’Elia all’andata), prossimo avversario del Chievo al Bentegodi. Contro i redivivi cagliaritani, tornati alla vittoria a Firenze nel posticipo di lunedì scorso, potrebbe essere la sfida decisiva per sigillare una salvezza che in queste ultime giornate si è un attimo allungata.

    La colpa non è di certo di questo idilliaco Chievo di Maran (al quale bisognerebbe rinnovargli il contratto subito, deve essere la prerogativa su cui mettere le basi sicure nel prossimo campionato di Serie A), ma alcuni successi delicati delle inseguitrici che inevitabilmente hanno alzato leggermente l’asticella della quota salvezza.

    Con il punto, però, conquistato all’Olimpico contro la Lazio, il Chievo ha necessariamente il match ball da non perdere se vorrà celebrare nella serata della trentottesima giornata di campionato, l’aritmetico obiettivo centrato. Sarà così se l’Atalanta farà almeno un punto in terra romagnola, sarà così se vedremo in Paloschi e compagni la stessa fame vista domenica scorsa contro gli uomini dell’ex Pioli.

    Già, Pioli era stato avvertito alla vigilia che il Chievo avrebbe fatto sul serio, cogliendo il terzo pareggio esterno del campionato, dopo quello di Udine e Bergamo, aggiornando a 13 i punti di distacco dal Cesena. Un Chievo che contando solo i punti conquistati da quando è arrivato Maran lotterebbe per un posto in Europa League.

    Basta questo per dirsi agevole l’impegno casalingo con il Cagliari? Difficile dirlo, ma intanto il Chievo si gode la maturità raggiunta con fatti concreti sul campo, un’affidabilità unica in tutti i reparti. Un Maran a cui va dato il merito di avere rilanciato tutta la rosa in questi mesi, spesso abusando di quelle che potevano essere le abitudini della squadra: per informazioni chiedere a Sardo, restituito nella posizione di centrale difensivo domenica scorsa, o parlare direttamente contro lo stakanovista Zukanovic, uno che ha occupato almeno tre zone del campo fin qui ed è stato sempre decisivo per la squadra.

    Il resto lo hanno fatto gli uomini, da Pellissier a Paloschi, da Dainelli allo stesso Bizzarri, un vero trascinatore e uomo spogliatoio anche dalla propria porta. Difficile immaginarsi, a questo punto, un Chievo maturo senza Maran. In una stagione di rilancio, snaturata dall’esonero di Corini, riuscita grazie alla concretezza e al buon senso Maraniano. Ora, però, si sbrighino a confermarlo: l’anno prossimo ci si divertirebbe moltissimo.
     

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