Ha incassato la fiducia del Chievo, Stefano Pioli. Buon segno, certo. Ma a volte la ragion di stato impone cambiamenti repentini. Improvvisi. Ora, in casa gialloblù si parla della salvezza come unico obiettivo stagionale. E la squadra veronese non è mai finita sotto la linea di galleggiamento. Tuttavia il Chievo non ha convinto fino in fondo.

Troppo discontinuo. Capace di imprese. Incapace di dare continuitá alle proprie prestazioni. Domanda con premessa: Pioli ha proposto a tratti un buon gioco, condito di spensieratezza ed intensitá agonistica. A tratti però. E allora la domanda è: in casa gialloblù, patron Campedelli e il direttore Sartori si aspettavano davvero un campionato di questo tipo? Tra continui saliscendi, incertezze e perplessità?

O forse l'idea era quella di migliorare il risultato sportivo ottenuto l'anno precedente da Di Carlo? Il tempo dirà se Pioli balla con il Chievo o se la sua panchina traballa. Nessuna vertigine, sia chiaro. Ma anche quelli della Favola con il passare del tempo hanno imparato ad essere più realisti del re.