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    Chievomania: il rumore dei cugini

    Chievomania: il rumore dei cugini

    • Francesco Albarelli
    Il Verona piazza il colpo "Pazzo" e la città scaligera si accende. Una notizia che ha spiazzato davvero tutti, scatenando umori completamente contrastanti: da una parte i tifosi dell'Hellas che già si stanno pregustando una coppia gol da urlo, dall'altra i clivensi che non possono fare altro se non guardare i cugini distanziarsi. La differenza è grande e difficile da digerire.

    Siamo solamente a fine giugno e dare già dei giudizi è sicuramente prematuro, ma vorrei ugualmente fare una considerazione a riguardo: l'Hellas pensa e agisce da grande squadra, gli ingaggi di giocatori del calibro di Toni, Iturbe, Marquez, Saviola e ora Pazzini lo dimostrano; un grande nome che possa far sognare e accendere la tifoseria lo piazza ad ogni sessione di mercato. Il Chievo, al contrario, continua a ragionare da squadra provinciale, ma dopo praticamente 15 anni di Serie A qualche qualche colpo ad effetto, almeno nel nome, me lo aspetto.

    La differenza non sta nel budget disponibile, ma nel voler fare sempre meglio, nella voglia dell’Hellas di ritornare in alto, e quindi nel saper vendere bene il proprio progetto e stimolare quei grandi calciatori che sono proprio in cerca di nuove sfide. Per carità, il calcio giocato non da torto alla linea presa dalla società di Campedelli, ma il tifoso vuole sognare e fantasticare con nomi blasonati, e questo i clivensi non lo hanno mai provato, e dico purtoppo. Sentire il ds Nember dire "Hernandez non è alla nostra portata" quando in città arriva Pazzini, brucia. Ora fate sognare anche noi...
     

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