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Chievomania:| Sì, è mal di trasferta
Mal di trasferta? Esiste. Il 'Chievo da viaggio' aveva stupito nelle prime due uscite fuoriporta della stagione. Vittoria entusiasmante a Genoa, bingo a Napoli. Sembrava essere una squadra d'esportazione. Veloce, rapace, vivace. Poi, però, la flessione. Netta e, per certi versi, preoccupante. La tendenza, infatti, si è fatta decisamente negativa. E dopo i due exploit iniziali i ragazzi di Pioli hanno raccolto la miseria di due punti in sette partite giocate lontano dal Bentegodi.
Metamorfosi inspiegabile? Se, per certi versi, ci sta di perdere a testa alta a San Siro contro il Milan, non può, invece, passare inosservato l'atteggiamento di campo avuto contro Bologna, Lecce e Udinese. Il Chievo nella gara in terra friulana era apparso addirittura frastornato. A Lecce, un black out iniziale aveva condizionato pesantemente la condotta di gara. Contro Parma, Fiorentina, Samp e Bologna la squadra non era riuscita a pungere.
L'impressione? Il Chievo sembra essere remissivo. Difende con ordine, certo. Ma questo solo fino ad un certo punto. Perché nelle ultime apparizioni esterne le avversarie sono sempre riuscite a perforare la retroguardia veronese. Che becca gol e non riesce mai a venirne a capo. La spia rossa non si è ancora accesa. Ma di fatto i gialloblù sono tornati a viaggiare a ritmi pericolosamente bassi. Prima era Chievo guerriero, veloce, cattivo. Adesso la squadra di Pioli in trasferta sembra proporsi in maniera timida e a volte poco serena. Serve subito un rimedio. Perché il girone di ritorno non permetterà a nessuno di sbagliare a ripetizione senza pagarne le conseguenze.