Chievomania: identità perduta
Un inizio da paura. Difficile. Molto difficile. Il Chievo - torti arbitrali a parte - non si è fatto trovare pronto allo start. Troppe reti subite, troppe occasioni sprecate. L’impressione di non essere inferiore a nessuno. La certezza, però, di avere raccolto poco. Troppo poco. Ed allora il Chievo non va. Sbuffa. E salgono gli interrogativi.
Primo: Sannino ha capito il Chievo? E, il Chievo ha capito Sannino? Il modulo è quello giusto? La tattica anche? Il reparto arretrato ha collezionato errori pesanti e non sembra avere assimilato ancora il credo calcistico del tecnico. La manovra appare scoppiettante solo a tratti. Non manca la generosità, certo. Ma non basta per portare punti. Questo, almeno per il momento, dice il campo
Secondo: siamo sicuri che il mercato sia all’altezza? Molti giocatori arrivati in estate non si sono ancora visti. Nessuno appare essere determinante. In campo si vede spesso a tirar la carretta la vecchia guardia. I giovani esterni? Si è visto poco o nulla. Si aspetta. La difesa senza il perno Dainelli soffre. E quasi sempre, anche qui, sono stati gli uomini del vecchio Chievo a cercare di tenere alto l’onore. Insomma, i punti interrogativi sono tanti. Il tempo per rimediare non manca. Pure per correggere gli errori. Ma a oggi il Chievo non convince.