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    Chievomania: dove non arriva(va)no i principi

    Chievomania: dove non arriva(va)no i principi

    Una volta era Favola. E, come tale, tutto era lecito. Una volta si sognava alla grande. Ed il Chievo mandava in Nazionale ragazzotti che a Verona avevano messo le ali ai piedi. Chievo chiama Italia. Andarono a vestire l'azzurro coloro i quali al Chievo c'erano e coloro i quali dal Chievo erano passati. Contagio vitale. Alcuni esempi: Lanna, Marazzina, Barzagli, Corradi. Federico Cossato ed Eugenio Corini sfiorarono la presenza, traditi da un destino che non concesse nulla.

    L'ultimo a far palpitare i cuori è stato Sergio Pellissier. Per lui convocazione ad honorem per un' amichevole contro l'Irlanda del Nord. Bagnata pure dal gol. Poi distacco e oblio. Perchè il Chievo si è messo a lottare per la sopravvivenza e non ha più prodotto principi azzurri.

    Fino ai giorni nostri, pare. Fino all'esplosione di Alberto Paloschi. Che magari non andrà al Mondiale, ma che con i suoi 13 gol si è imposto tra i giovani (lui è un '90) più interessanti del panorama italiano. Prandelli lo ha già convocato per uno stage. Il finale di stagione potrebbe regalare nuove sorprese. Finalmente il ritorno di un principe (potenzialmente) azzurro per il Chievo. Ad un passo dalla salvezza. 

    Già con tanti interrogativi: resterà Corini? E questo Paloschi non fa forse gola al Milan? Che, tra l'altro, detiene la metà del suo cartellino...

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