Chievomania:| Ci vuole fantasia!
Benedetta fantasia. Dove sei andata a finire? Il Chievo non ha ancora trovato l'uomo in grado di accendere le polveri in mezzo al campo. Doveva essere Cruzado, ma il peruviano non si è ancora manifestato. Scarso ambientamento e infortuni, brutti compagni di viaggio. Fatto sta che Di Carlo è stato costretto a correre ai ripari, adattando nel ruolo Sammarco e a volte pure Thereau. Il risultato, però, è quello di veder scendere in campo una squadra che si applica nella fase difensiva, e sa pure farsi rispettare. Ma non riesce quasi mai a sorprendere in fase di ripartenza.
Forse è solo questione di testa, ma l'impressione è che il 'marchio di fabbrica' sia già stato impresso. Squadra compassata, volitiva, ma senza un accenno di fantasia. Prevedibile. E appena si abbassano ritmo e determinazione arrivano pure le figuracce (vedi Siena e Milan). Ora, va detto che i gialloblù sono in perfetta linea di galleggiamento. La salvezza, fin qui, non è mai stata messa in discussione. Ma siamo sicuri che la campagna di rafforzamento estiva approntata dal club di via Galvani fosse mirata solo alla sopravvivenza? Forse no.
Forse il Chievo oggi è figlio del 'vorrei ma non... voglio'. Cioè, pensiamo a rischiare il meno possibile. E poi proviamo ad attaccare ai fianchi l'avversario. Atteggiamento contenuto, che lascia perplessi. Aggiunta. Di Carlo è stato pure bersagliato dagli infortuni. E forse le cose sono destinate a cambiare ora che l'infermieria si sta vuotando. In mezzo al campo, però, la squadra pare presentare giocatori molto simili. Rigoni, Hetemaj, Vacek, Bradley, Sammarco. Faticatori, interditori, ragazzi abbonati alla sofferenza. Chi più, chi meno. Ma il cambio di marcia? Certo, c'è Luciano. Ma a volte non basta neppure lui. Aspettando Cruzado.