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    Chievomania: Chievo disastroso, urge cambio di marcia

    Chievomania: Chievo disastroso, urge cambio di marcia

    • Alessandro Righelli
    Un inizio dell'anno e una chiusura del girone d'andata disastroso quello del Chievo, che esce dal Bentegodi con un passivo di ben 4 gol subiti da parte dell'Atalanta. Certo, la squadra bergamasca è senza alcun dubbio la rivelazione dell'anno, cinica e organizzata magistralmente in ogni reparto, che ha saputo tener testa anche alle big di questo campionato, ma la cosa che ha fatto più preoccupare è stato l'atteggiamento generale di tutti i gialloblù. Pronti via e subito sotto di un gol, un fatto che ha scombussolato sì i piani di Maran, ma che non può assolutamente giustificare la completa assenza dal campo di tutta la squadra praticamente per tutto il resto della gara. 

    Di chi sono allora le maggiori responsabilità? In primo luogo degli undici in campo: male la difesa, che non ha saputo mantenere le posizioni giuste nei contropiedi avversari e che più volte si è fatta sorprendere sulle accelerazioni di uno come Gomez, vera spina nel fianco ieri al Bentegodi. Molto male anche il centrocampo: De Guzman non pervenuto sostituito dopo un tempo e un Castro troppo imballato tra le maglie neroazzurre; fa eccezione Walter Birsa, unico vero uomo ieri (insieme a Sorrentino) a crederci fino all'ultimo e a dimostrare di voler lottare anche se il passivo si stava facendo pesante. Una consolazione c'è per Pellissier che firma, seppur in fuorigioco, il suo gol numero 102, in una non esaltate prestazione condizionata dal resto dei compagni. E Maran? Ultimo ad essere citato ma forse uno dei primi colpevoli di questa sciagurata partita. L'Atalanta di Gasperini si è potuta ammirare per un intero primo girone d'andata e le qualità di questa squadra sono espresse magistralmente nella propria velocità e armonia della manovra, sfruttando al meglio la velocità delle due bocche di fuoco Gomez e Petagna. Il Chievo invece è da sempre squadra molto fisica in difesa, che fa dei suoi mastini i punti cardine: perchè allora non provare di più una difesa ad uomo, rinunciando ai posizionamenti a zona? La grande forza della retroguardia gialloblù è stata infatti spazzata via dalle accelerazioni e dagli inserimenti veloci 
    degli attaccanti e delle ali bergamasche, che non hanno praticamente fatto vedere il pallone ai padroni di casa quando si avvicinavano all'area di rigore.  

    Insomma una colpa un po' per tutti per un risultato che dovrà essere comunque assorbito al più presto, perchè la prima del girone di ritorno sarà contro l'Inter e non c'è tempo per piangersi addosso. Ora bisogna assolutamente ritrovare se stessi, quel Chievo ammirato prima del tracollo delle ultime due partite. Bisogna innanzitutto ritrovare la forma psicologica giusta per entrare in campo concentrati e vogliosi di continuare sul cammino giusto, da lì forma fisica e gioco arriveranno di conseguenza.

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