Getty Images
Chievomania: bisogna ritrovare entusiasmo e gioco
Da condannare è soprattutto il primo tempo, durante il quale i gialloblù non sono quasi mai entrati in partita. Si è subito vista la pochezza di gioco creata e si percepiva una netta assenza di grinta, ad eccezione se vogliamo di Sorrentino che ha salvato più volte un passivo che poteva essere ben più ampio. Cosa manca allora a questo Chievo per rialzarsi? Che cosa ha perso dall'ottimo avvio di campionato?
Due domande assolutamente lecite, delle quali la risposta sembra da trovare più in un fattore psicologico che tecnico e tattico. Maran infatti non ha pressochè rivoluzionato nulla nell'assetto sul campo, ma quello che si denota dalle ultime tre partite è una mancanza di mordente unito all'affaticamento fisico di alcuni giocatori (e si pensa a uno come Lucas Castro che contro il Crotone si è dimostrato più volte lento ed impacciato, ricorrendo a falli che sono costati cari ai clivensi). Troppo timidi in campo quindi; una condizione però che si spera non derivi da un precoce appagamento vista la comunque ottima posizione in classifica. Per ora questa causa meglio metterla in un angolo e concentrarsi sul riaccendere la miccia per far riesplodere un Chievo combattivo e bramoso di risultato. Il secondo tempo a Crotone sicuramente è un buon monito per cercare questo "risveglio", visto che una reazione c'è stata. Ora ci sarà la Juventus e non bisogna assolutamente partire da sconfitti. La partita è di quelle da bollino nero ma se ci pensiamo attentamente potrebbe essere una di quelle gare da svolta: il Chievo ha fatto bene in casa contro le grandi e se riuscirà a fare il miracolo anche questa volta, potrà forse riprendere quell'entusiasmo perduto !