Chievo, un 'brodino':|Avanti a piccoli passi
volte succede. Succede che la paura di vincere blocca la testa e i muscoli. Allora ci vorrebbe un po' di cuore, un po' di irrazionalità, un po' di lucida follia per cambiare il corso delle cose, per riscrivere il finale di una storia che non regala grandi emozioni. Il Chievo ci ha provato ma senza troppa convinzione, alla fine si è accontentato, si tiene stretto un punto, conserva quattro punti di vantaggio sulla zona calda della classifica e sposta l'obiettivo sulle prossime partite, sull'impegno casalingo con la Fiorentina e sulla trasferta di Bari.
Anche perchè non è facile proporre un buon calcio se gli avversari si limitano a difendere, a fare il compitino. D'altronde il Parma senza Giovinco e Candreva, senza Angelo e Crespo non può fare molto di più. Se poi perdi Amauri dopo pochi minuti tutto diventa maledettamente difficile. Forse proprio questo è stato il limite del Chievo, non aver capito che poteva approfittare di una squadra ferita. Basta ripensare al primo tempo del Bentegodi. Pioli getta nella mischia una squadra molto coperta, le tre sconfitte consecutive hanno lasciato il segno e il tecnico gialloblù torna alla difesa con tre centrali - Andreolli, Mandelli e Mantovani - mette due terzini come Sardo e Jokic a presidiare le fasce, Guana e Rigoni davanti all'area, Pellissier e Thereau in avanti con Bogliacino che giostra tra le linee. Proprio l'uruguagio dovrebbe essere l'uomo in più, capace si scardinare la difesa emiliana con qualche giocata di qualità ma regala solo un paio di fiammate all'inizio e poi si spegne. Si danna l'anima anche Thereau, mette in difficoltà Zaccardo e Paletta, cerca la collaborazione di Pellissier ma spesso e volentieri sbaglia l'ultimo passaggio. Il primo tempo scorre via senza troppe emozioni: un colpo di testa di Sardo, fuori di poco, un tiro di Valiani parato da Sorrentino, un bel contropiede di Pellissier che lancia Jokic in area. Sinistro in corsa, Mirante si supera e mette in angolo.