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  • Chievo, Paloschi:| 'Prima viene la squadra'

    Chievo, Paloschi:| 'Prima viene la squadra'

    Generazione di fenomeni. Tra loro pure Alberto Paloschi. Titolare nel Chievo. Attaccante da scoprire, magari sotto il sole di Lecce. Via del Mare, via che porta alla celebrità. Perché a volte basta anche un gol per cambiare il senso di una stagione. Oggi il Chievo gode di buona salute. E Paloschi è uno di quei ragazzi da seguire passo dopo passo. Paloschi, fa parte anche dei della lista delle speranze azzurre. Il Chievo si aspetta gol e prestazioni di spessore «Io ci provo. Il gol è la medicina per tutti. Ma esistono anche i 'periodi'. A volte ti calciano addosso e la palla finisce in rete. A volte le provi tutte e non entra». La sua ricetta? «Serenità. E predisposizione al sacrificio. Prendete per esempio gli attaccanti del Chievo: al servizio della causa. Magari non segniamo tanto, ma l'apporto alla squadra è importante. Se non segno, ma offro tutto me stesso, e il Chievo vince, sono ugualmente felice». Ha visto il Lecce? In ripresa… «Campo difficile, avversario difficile, partita difficile. Vorremmo chiudere nel modo migliore il girone d'andata. Troviamo, però, un avversario che ha appena confermato a Firenze di essere vivo e pieno di vitalità. E' vero, però, anche che il Chievo ultimamente ha dimostrato di essere in crescita. Adesso dobbiamo confermarlo a Lecce». Baratterebbe un gol per… «No, no io gioco per il gol, ma non gioco per me stesso. E ripeto: quando faccio la cosa giusta per il Chievo, va più che bene così». Torniamo alla 'generazione di fenomeni”. Oltre a lei chi c'è? «Siamo in tanti. Basta prendere i ragazzi dell'under 21. Destro, Gabbiadini, Immobile, Borini. Se tutti facciamo il salto di qualità, per il calcio italiano sarebbe un grande risultato». Balotelli resta il migliore? «Balotelli è un fuoriclasse. Lui è già un campione. Un esempio, un giocatore che dispone di grandi doti tecniche». Il gol che non arriva diventa problema da risolvere? «La prestazione che…non arriva, diventa un problema. Ma oggi non è così. Perché il Chievo funziona bene perché tutti funzioniamo al meglio». Thereau trequartista si è rivelata essere l'intuizione tattica più importante della stagione? «Thereau è stato messo al posto giusto al momento giusto. Ma non è il solo. Nel senso: il Chievo dispone di molti giocatori dotati di grande versatilità. E tutti lavorano per il bene della squadra». Il futuro bussa… «Spero di farmi trovare pronto. Ho grandi aspettative qui a Chievo. La palestra di vita è molto importante».

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