Di Carlo: 'Pellissier? Non bestemmia solo lui'
La bestemmia non è uguale per tutti. Mimmo Di Carlo insinua il dubbio nella strenua difesa del giorno dopo a favore di Sergio Pellissier, squalificato per un turno per le «espressioni blasfeme» — così recita il comunicato del giudice sportivo — proferite negli spogliatoi dopo la gara col Milan e beccate da un collaboratore della Procura federale.
L’allenatore del Chievo arriva addirittura a mettere in discussione la terzietà degli ispettori presenti al Bentegodi martedì sera: «Privarci di un giocatore importante nel finale di campionato significa che devo pensare che qualcuno della Procura è tifoso di una delle squadre che sta dietro di noi in classifica e può fare in modo di mettere in difficoltà il Chievo». Salvo rettificare subito dopo: «Ma questo non lo voglio nemmeno pensare, prendiamola come una battuta».
Di Carlo pare essere molto sensibile all’argomento. E c’è un motivo. È stato lui stesso la prima vittima della nuova norma anti-bestemmie introdotta dalla Federazione nel febbraio 2010, dopo che Petrucci aveva lanciato un grido d’allarme, stanco del turpiloquio dei campi di calcio amplificato dalle immagini televisive e dalla lettura dei labiali.
A distanza di due anni la storia si ripete. E l’allenatore del Chievo tuona: «Bisogna stabilire una volta per tutte questa regola perché non può essere applicata una volta ogni tanto e su chi vogliono loro. Ciascuno di noi, durante e dopo le partite, magari non si rende conto di quello che dice. Si sputa fuori una parola ma lo fanno anche gli altri.
La regola deve essere uguale per tutti, lo sanno anche loro vale a dire la Federcalcio, ndr. Oppure si applichi solo una multa.
Pellissier non l’ha presa bene, è costretto a saltare la partita con l’Atalanta, eppure era carico e in forma e, come tutti noi, vuole giocare un finale di stagione importante. Non se lo meritava».
E c'è da ricordare un episodio a proposito di bestemie.Il 12 ottobre 1975 in Como-Juventus Correnti bestemmia, l’arbitro sente e concede una punizione dal limite, Causio tira, il pallone entra e i bianconeri fanno 2-2.