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    Chiesa scommette sulla Fiorentina. Ma le pretendenti hanno un piano

    Chiesa scommette sulla Fiorentina. Ma le pretendenti hanno un piano

    • Giacomo Brunetti
    Una scommessa, niente di più. Un indizio, però, sul futuro. Una dichiarazione estrapolata nel rimpallo mediatico che apre alcuni scenari. Federico Chiesa ha vinto, nei giorni scorsi, un premio per il miglior under-25 stagionale gigliato, indetto dalla radio ufficiale della Fiorentina, Radio Bruno, ammettendo: “Neanche Rui Costa è riuscito a vincere il premio per due anni di fila, questo mi dà una motivazione in più per provare a vincerlo anche il prossimo anno. Io sono felice di essere qui”. Frasi che fanno pensare a una permanenza.

    ‘FEDE’ VIOLA – “C’è una cosa che non cambierà mai, il fatto che darò sempre il 100% per questa maglia”, ha concluso Chiesa. Una dichiarazione d’amore non nuova, che si scontra, ad esempio, con il modus operandi di Bernardeschi, quando lo scorso anno lasciò la casa madre per 40 milioni di euro. L’Europa League è svanita per una manciata di punti, dopo una rincorsa incredibile, il che allieta il rammarico. Tanti, però, i limiti di una squadra che dovrà essere rinforzata per tentarlo di rimanere. Le concorrenti rimangono a guardare, hanno effettuato i primi sondaggi con il padre Enrico, che ne cura gli interessi, e aspettano lo scatenarsi dell’asta. Una delle colonne future del calcio italiano è un’occasione ghiotta. La forza delle pretendenti risiede nella maggiore competitività, in quell’ambizione propria di Chiesa: l’Europa, da questo punto di vista, potrebbe giocare un ruolo fondamentale. Questo sarà uno dei punti di forza delle pretendenti, oltre alla potenza contrattuale e sportiva. Anche se sarà proprio Enrico a dosare le scelte senza intraprendere una strada avventata. Senza qualificazione internazionale, la Fiorentina deve farsi forte: resistere alle offerte sarà più difficile, non tanto a livello personale.

    SCELTEL’amore per Firenze, il legame con i colori viola fin da piccolo e la consapevolezza di essere ancora inadatto al salto sono i ragionamenti che trattengono Federico in riva all’Arno. Si sta bene, coccolati da una città intera e allenati da Stefano Pioli. Aveva scommesso di realizzare sei reti in stagione, è arrivato a quota sei con una partita rimanente: già, ma per le scommesse sembra esserci spazio anche il prossimo anno.

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