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Chiesa: 'Costo 70 milioni? Non mi pesa. Restare a Firenze la scelta migliore'
TOP PLAYER - "Piano con le parole. Sono contento di quanto fatto sino adesso, ma so di poter migliorare".
70 MILIONI DI VALUTAZIONE - "La Fiorentina ha rifiutato offerte a queste cifre? L’estate è stata serena. Non ci sono state ansie legate al mercato perché, d’intesa con la società, avevo deciso che sarei rimasto a Firenze. Per me è stata la scelta migliore. E sapere che valgo così tanto non mi toglie il sonno, né mi condiziona la vita: i prezzi negli ultimi anni sono andati alle stelle e io semplicemente cerco di non pensarci".
TERZO ANNO, LA CONSACRAZIONE - "Dobbiamo crescere insieme, io e la Fiorentina. L’anno scorso siamo arrivati ottavi, fuori dall’Europa per poco, quest’anno vorremmo migliorare nella consapevolezza che non sarà facile. Perché se ci siamo rafforzati noi, lo hanno fatto anche gli altri. Sarà più difficile. Anche per me? Si perché avrò addosso l’attenzione di tutti. Ci si aspetta molto da me e spero di essere pronto allo sfida. Devo segnare di più e fare più assist. Anche migliorare la fase difensiva. Pioli mi ha dato parecchi consigli e il 4-3-3 dovrebbe aiutarmi a rendere al cento per cento".
NAZIONALE - "Intanto ringrazio Mancini perché a giugno mi ha permesso di misurarmi con i futuri campioni del mondo. Mbappè è un fenomeno. Lui sì che è un top player, uno da Pallone d’oro. Ho letto che qualche suo collega l’ha paragonato a Pelè. Roba da brividi".
RONALDO IN ITALIA - "Ci ho giocato contro la scorsa estate a Madrid. Fa cose che noi possiamo soltanto immaginarci: un alieno. Cristiano aiuterà la Juventus a vincere, ma anche il calcio italiano a espandersi. Con lui e Ancelotti cresceremo in appeal. Cosa mi piace di lui? La professionalità. Cura tutto e si allena tantissimo. Un esempio per noi giovani".
OBIETTIVO 100 PARTITE IN SERIE A - "L’obiettivo è giocare bene contro il Chievo. L’esordio stagionale, per tante ragioni, è sempre difficile. Bisogna rompere il ghiaccio. Per fortuna è venuto Andrea Della Valle a salutarci e incoraggiarci. Per noi è un punto di riferimento. Quanto alle partite, davvero sono già a 63? Io però resto fedele a quello che mi ha detto papà: si diventa calciatori solo dopo averne giocate 300 in A".
SIMEONE - "Dice di non essere nato campione? Mi piace la filosofia di Giovanni. Significa lavorare duramente ogni giorno per fare un pezzettino di strada. Il talento non basta. Nessuno ce l’ha quanto Messi, ma non ha mai smesso di allenarlo".
SCUDETTO - "Vince la Juve? È la più forte e quindi la logica favorita. Però dietro sono migliorate tutte, soprattutto l’Inter e la Roma. Anche il Milan mi sembra cresciuto".
ACQUISTO CHE INCURIOSISCE - "Kluivert, che peraltro gioca più o meno nella mia stessa posizione. Già lo seguivo all’Ajax e mi ha colpito l’approccio quando è entrato contro il Torino. Segno di grande maturità".
TRIDENTE CHIESA-SIMEONE-PJACA - "Intriga anche noi. Ci stiamo lavorando. Pjaca è arrivato da poco, è un classico attaccante esterno, che salta l’uomo e punta la porta. Sono felice di averlo in squadra".
CHIESA DOPO 300 PARTITE - "Dopo dieci impari a gestire l’ansia. Dopo trenta capisci meglio il gioco. Ecco perché dico che non si smette mai di imparare".
TRAGEDIA GENOVA - "Mi chiedo come sia possibile che nel 2018 succedano tragedie così assurde. A Genova ci abitano i miei nonni, ci vado spesso, la città è forte e si rialzerà. Samp e Fiorentina hanno fatto bene a decidere di non giocare".
SOCIAL - "Un mezzo diretto per dialogare con i tifosi, ma a volte anche un problema perché c’è chi scrive cose sbagliate. Il rischio è che possano diventare una distrazione e complicare il tuo lavoro".
GIOVANE NAZIONALE - "Mancini è bravo e credo ci siano tutti i presupposti per risalire la china e cancellare l’anno maledetto senza Mondiale. Ma per me l’Azzurro è solo la conseguenza di quanto riuscirò a fare con la Fiorentina. Io sogno, ma a occhi sempre aperti".