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Chiesa alla Juve è uno dei tanti: tutti i motivi per cui il Milan era la scelta giusta
Chiesa, infatti, non copre alcun vuoto a livello tattico, perché sulla fascia destra la Juventus può già contare sull’altro ex viola Bernardeschi, su Cuadrado spesso utilizzato come esterno d’attacco oltre che di difesa e soprattutto su Kulusevski, il primo acquisto stagionale arrivato con così tanto anticipo che non sembra nemmeno nuovo. A questo punto, pensando anche agli altri grandi attaccanti a disposizione di Pirlo, da Ronaldo a Dybala, da Morata allo stesso Kulusevski, è praticamente impossibile immaginare che giochino tutti insieme, almeno dall’inizio. Sicuramente sarebbe stato più utile Locatelli, visto che la Juventus non ha nessuno con le sue caratteristiche, mentre Chiesa diventa un’opzione di lusso che tutti vorrebbero avere, destinato però a lottare per un posto da titolare fisso, anche perché essendo l’ultimo arrivato avrà bisogno di un minimo di adattamento. In teoria dovrebbe essere lui il nuovo esterno destro.
Soltanto in teoria, però, perché in quel ruolo ha già giocato Kulusevski che tra l’altro ha segnato il primo gol ufficiale della nuova Juventus, nel debutto in campionato contro la Sampdoria. E allora la domanda è: quanto può davvero servire Chiesa alla Juventus? Poco, molto, o moltissimo, lo sapremo alla fine della stagione e ancora di più nel lungo periodo, visto che Chiesa compirà soltanto 23 anni il prossimo 25 ottobre e giocherà ancora quando Ronaldo avrà già smesso.
Nel frattempo, pensando al presente prima che al futuro, anche se non ci potrà mai essere la prova, penso che Chiesa sarebbe stato più utile al Milan. A parte il fatto che non sarebbe stato accusato di essere un traditore dai suoi vecchi tifosi, perché per i fiorentini andare al Milan non è come andare alla Juventus, Chiesa avrebbe potuto ripercorrere la strada di un altro grande ex attaccante viola, nato mezzo secolo esatto prima di lui: Luciano Chiarugi, ala come lui che passò dalla Fiorentina al Milan e fu decisivo con il suo gol che regalò la coppa delle Coppe nel 1973, entrando nel cuore di tutti i tifosi rossoneri. Guarda caso, Chiesa alla Juventus avrà il numero 22, perché era un grande tifoso di Kakà che aveva quel numero al Milan e anche per questo motivo avrebbe conquistato i tifosi rossoneri diventando subito un loro idolo, mentre alla Juventus è uno dei tanti.
E poi, anzi soprattutto, Chiesa avrebbe rinforzato il Milan sulla fascia destra, più di quanto farà alla Juventus, diventando un’alternativa in attacco allo stesso Ibrahimovic, perché sa anche segnare gol belli e importanti come ha dimostrato proprio a San Siro nella sua ultima partita contro l’Inter. Motivi tecnici, quindi, ma anche di altro genere, perché nel nuovo calcio del marketing e dell’immagine, Chiesa avrebbe rappresentato ancora più di Tonali il nuovo volto del Milan che non può puntare soltanto su talenti sconosciuti di incerto valore. Ormai, però, è andata così e non rimane che aspettare il giudizio del tempo, l’unico che non sbaglia mai per capire se davvero Chiesa diventerà decisivo nella Juventus e se davvero il Milan potrà tornare in Champions anche senza di lui.