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Chiamatela Inter 2-0, la difesa è tornata! Ora un giorno di riposo in più, Conte se ne accorgerà?
NIENTE TURNOVER - Squadra che vince non si cambia e allora Conte conferma gli stessi undici che sabato scorso hanno battuto 2-0 l’Atalanta con i gol di D’Ambrosio e Young nel giro di appena 20’, prima della girandola di cambi nella ripresa. Stavolta, però, l’avvio è una sofferenza per i nerazzurri, salvati subito dal solito grande Handanovic, che devia un colpo di testa ravvicinato di Maksimovic. Non è un lampo isolato, perché il Getafe aggredisce l’Inter chiudendola nella propria metà campo con un pressing esasperato che non concede spazi a Brozovic e compagni. E così soltanto dopo 7’ l’Inter riesce a superare, sia pure di poco e per poco, la linea di centrocampo. Il vivacissimo Cucurella, esterno sinistro del centrocampo degli spagnoli, mette in difficoltà il suo dirimpettaio D’Ambrosio e in seconda battuta Godin, confermato a destra nella consueta difesa a tre con De Vrij centrale e Bastoni a sinistra.
SVOLTA LUKAKU - Improvvisamente, però, approfittando di un errato passaggio degli avversari, dopo 25’ Lautaro vola verso la porta e impegna per la prima volta Soria, bravo come Handanovic a deviare. E’ il segnale che la partita è cambiata, perché subito dopo ci riprovano lo stesso Lautaro e D’Ambrosio, che però non riescono a sorprendere Soria. E dopo questi tentativi, al 33’ ecco la svolta propiziata da un lancio lungo di Bastoni che scavalca tutto il centrocampo e smarca Lukaku, bravo a controllare il pallone con la potenza del suo fisico tra Djené e Suarez e poi a infilarlo di sinistro alle spalle del portiere. Gol importantissimo per l’Inter e per lui, perché è il trentesimo in questa sua prima stagione nerazzurra.
PRODEZZA D’AMBROSIO - Rinfrancata dal vantaggio, l’Inter incomincia la ripresa con la stessa personalità vista a Bergamo. Brozovic detta i tempi in mezzo al campo, mentre Barella e Gagliardini fanno gli incursori, liberando gli spazi per gli esterni D’Ambrosio e Young. E non è un caso che proprio D’Ambrosio, con una semirovesciata da grande attaccante, sfiori un gol spettacolare negatogli soltanto da un altro grande intervento di Soria, il migliore degli spagnoli. Come nel primo tempo, però, la squadra che soffre si sveglia e stavolta è il Getafe a cercare di ribellarsi alla superiorità dell’Inter. L’ingresso di Angel, un attaccante in più al posto di Maksimovic, offre più spinta e poco dopo è Mata di testa a costringere Handanovic al secondo grande intervento della serata.
VAR RIGORE - E’ l’unico acuto di Mata, sostituito poco più tardi da Molina che si trova sui piedi il pallone dell’1-1, dopo una lunga sosta con il controllo al video dell’arbitrio Taylor, richiamato dal Var. In effetti il braccio di Godin è allargato e il rigore è inevitabile, ma stavolta non serve il pararigori Handanvic, perché Molina calcia fuori. Sanchez e poi Eriksen, rispettivamente al posto di Lautaro e Brozovic, sono le contromosse di Conte per alleggerire la pressione finale del Getafe. E mai come stavolta Eriksen dimostra la sua classe, firmando il gol del 2-0, nato da un altro lancio lungo di Bastoni per il danese, bravo prima ad allargare a destra per D’Ambrosio e poi, sul suo cross, a buttarsi sul pallone perso da Djenè, infilandolo alle spalle di Soria. Poi potrebbe segnare anche Sanchez, ma stavolta basta e avanza così per andare avanti in Europa. E tra l’altro con il vantaggio di avere un giorno di riposo in più rispetto ai prossimi avversari. Ma chissà se Conte se ne accorgerà.
Inter-Getafe 2-0
Assist: 33’ Bastoni
Gol: 33’ Lukaku, 38’ s.t. Eriksen
Inter: Handanovic; Godin, de Vrij, Bastoni; D’Ambrosio (dal 39’ s.t. Biraghi), Barella, Brozovic (dal 37’ s.t. Eriksen), Gagliardini, Young; Lukaku, Lautaro (dal 25’ s.t. Sanchez).
Getafe: Soria; Olivera (44’ s.t. Portillo), Etxeita, Dakonam, Suarez; Nyom (dal 24’ s.t. Jason), Timor, Maksimovic (dall’11’ s.t. Angel Rodriguez ), Cucurella; Arambarri (44’ s.t. Hugo Duro); Mata (dal 24’ s.t. Molina).
Ammoniti: Timor (G)
Espulsi:
Arbitro: Anthony Taylor.