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Chi è Reijnders, il talento accostato al Milan: Babangida, le scommesse con papà e il paragone con Koopmeiners
SOLDI PER TIRARE IN PORTA - Paragonato a Koopmeiners, pilastro dell'Atalanta passato dall'AZ Stadion, Reijnders ha meno geometrie e vede meno la porta, ma ha la stessa qualità. Uscita fuori col tempo, dopo gli anni tra Twente, CSV'28 e PEC Zwolle, la squadra della sua città, e il prestito all'RKC Waalwijk. Merito della voglia di emergere, del duro lavoro e dei consigli di papà Martin, ex attaccante tra l'altro di Zwolle e Haka, che ha scelto di chiamarlo Tijjani in onore di Babangida, ex Ajax del quale è tifoso. Un riferimento, un modello, un porto sicuro. Che sente anche 4 o 5 volte al giorno, che l'ha aiutato a svoltare. Che qualche anno fa per stimolare 'Ti' e il fratello Eliano, trequartista classe 2000 che ha chiuso l'ultima stagione in prestito dal Pec Zwolle all'Utrecht, a calciare maggiormente in porta aveva messo in piedi una ricca scommessa: se schierati titolari, incassavano 50 euro ogni due tiri in porta, se subentrati 50 euro per ogni tiro in porta. In caso di match senza conclusioni toccava ai piccoli Reijnders pagare il papà. Una scommessa ritirata dopo quattro partite.
COSTI - Reijnders ha il contratto in scadenza nel 2027, prolungato lo scorso gennaio, ad Alkmaar sta bene, ma se dovesse arrivare la chiamata di una big la prenderebbe in considerazione. Magari dalla Spagna, la sua metà turistica preferita insieme a Bali, in Indonesia. Al momento il prezzo è vicino ai 10 milioni di euro, poco meno di quanto pagato lo scorso anno dall'Atalanta all'Az per Koopmeiners, ovvero 14 milioni di euro. L'ingaggio, abbondantemente sotto il milione non sarebbe un problema. Ora per Reijnders è tempo di vacanze con la moglie Marina e con la famiglia, nella quale sta crescendo un altro talento, che con il calcio non c'entra nulla. La sorella Syane è infatti una talentuosa ballerina hip-hop.