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    Chi è Lafico, il fondo libico che ha fatto sospendere il processo Juve

    Chi è Lafico, il fondo libico che ha fatto sospendere il processo Juve

    I tifosi juventini si sono svegliati tutti con una sola domanda: chi è Lafico, il fondo libico che ha messo il tasto stop alla seconda udienza preliminare nell’ambito dell’inchiesta Prisma. Con questo colpo di scena, il suddetto fondo ha chiesto di essere ammesso fra le parti civili in qualità di azionista, facendo sospendere l’udienza.

    CHI SONO – Come riportato da Calcio e Finanza, si tratta dell’acronimo di Libyan Arab Foreign Investment Company, una sussidiaria della Libyan Investment Authority. Si tratta del fondo sovrano della Libia, istituito nel 2006, e considerato il più grande fondo sovrano in Africa, gestore di asset per un valore di oltre 68,4 miliardi di dollari in Africa, Europa, Asia e Nord America (secondo l’ultima valutazione condotta nel 2019).Il fondo era controllato dalla famiglia di Muammar Gheddafi prima della sua caduta, e nel corso degli anni ha acquisito quote di minoranza di diverse società. Al 31 dicembre 2012 – ultimo dato disponibile dai documenti ufficiali della Libyan Investment Authority – Lafico gestiva business asset per oltre 3 miliardi di dollari e asset real estate per oltre 1,3 miliardi di dollari. Lafico deteneva in Italia alcune piccole partecipazioni in Fiat, Cnh Industrial e anche nella Juventus (arrivata addirittura al 7,5% nel 2013). Il fondo controllava in passato anche la compagnia petrolifera Tamoil (marchio per il mercato del gruppo Oilinvest), che a marzo 2005 siglò un ricchissimo contratto decennale da 240 milioni di euro come sponsor ufficiale proprio del club bianconero. Secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, Lafico è tutt’ora azionista seppur con quote non rilevanti e comunicate.
     

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