Lazio-Roma: derby per El Ghazi. Fuori rosa all'Ajax per bizze in allenamento
Tutti chiamano il suo nome. La Lazio vuole El Ghazi. La Roma vuole El Ghazi. Il Milan voleva El Ghazi. E in Inghilterra il Mirror ci ha costruito su praticamente una storia d'amore tra Klopp, il Liverpool. E sempre lui, El Ghazi. Ma chi è, Anwar El Ghazi?
Sul suo profilo Instagram posta una foto di un baby El Ghazi, tra quella della madre, a cui è legatissimo ("la donna più importante della mia vita"), e una con la maglia dell'Ajax. Nella foto di lui da bambino dice che ha realizzato il suo sogno, deve ancora lavorare duramente. Tutto parte da Barendrecht. Una municipalità dei Paesi Bassi di 46.525 abitanti situata sull'isola di IJsselmonde nella provincia dell'Olanda Meridionale: poco da vedere (un mulino a fare folklore), nei sobborghi di Rotterdam.
De Boer, il tanto vituperato, in Italia, ex allenatore dell'Inter, ne ha fatto una colonna dell'Ajax, ma El Ghazi ha avuto prima l'ok di Jaap Stam, che allenava i sub 20 ajacidi, e di Orlando Trustfull, che lo ha avuto in Youth League e ne ha saggiato le incredibili potenzialità.
Sin da bambino El Ghazi, di origini marocchine, è stato incollato al pallone. Lo notano gli scout del Feyenoord, ma un altro figlio dell'immigrazione, il capoverdiano Tonny de Vilhena, gli chiude la strada. Lui non è nato per fare la riserva, perciò passa all'altra squadra di Rotterdam, lo Sparta, dove lo pesca l'Ajax. Debutta in Supercoppa d'Olanda, entra al posto di Kishna, ora proprio alla Lazio (segno del destino), e crea subito un assist per Schone.
Studia Cristiano Ronaldo, è considerato uno dei talenti più brillanti dell'Eredivisie, l'anno scorso il Milan, a pochi giorni dalla fine del mercato, provò il blitz: Galliani cercò di abbassare le richieste del ds dei Lancieri, Overmars, che non si smosse da 15 milioni di euro, forse ingolosito dalle parole di De Boer: "El Ghazi è pericoloso anche quando non è in forma. E' sempre vicino alla porta nei momenti decisivi; la palla sembra sempre cadere ai suoi piedi".
189 centimetri (non un brevilineo dunque), tecnico, gioca a destra ma si muove spesso su tutto il fronte d'attacco: qualche volta El Ghazi viene anche utilizzato come centravanti: "Guardo altri giocatori fantastici oltre a Ronaldo, come Eden Hazard e Arjen Robben". Sicuramente sa essere decisivo: il 22 ottobre 2014 segna il suo primo goal in Champions League al Camp Nou contro il Barcelona ed è stato il primo giocatore a segnare in casa dei catalani nella stagione 2014-2015, in quella stagione ne firmerà 10, un rendimento quasi da punta pura. Predilige l’uso del piede destro, educatissimo, ma non disdegna l’utilizzo del mancino, batte magistralmente le punizioni.
Con Peter Bosz, l'attuale allenatore dell'Ajax, l'idillio non è mai scattato: fuori rosa già ad ottobre, per bizze in allenamento. Rientrato in squadra, qualcosa si è rotto dopo un'estate passata praticamente bloccato dal Milan. Ora ci provano Lazio e Roma, tutte e due colpite dalla Coppa d'Africa (out Keita e Salah), tutte e due sul mercato in cerca di soluzioni. Il ds Tare, in virtù dei rapporti privilegiato con il potentissimo Mendes, sembra essere passato in netto vantaggio. Sperando di non ripetere l'affaire Kishna, tutt'ora oggetto misterioso in casa Lazio.