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    Chi è Boniface, l'attaccante che piace alla Juve

    Chi è Boniface, l'attaccante che piace alla Juve

    • Federico Zanon
    Un nuovo numero 9 per la Juventus. Non a gennaio, ma in estate, quando sarà chiaro il futuro di Dusan Vlahovic. Tra i profili seguiti con grande attenzione da Cristiano Giuntoli c'è quello di Victor Boniface, attaccante nigeriano classe 2000, di proprietà del Bayer Leverkusen, al quale è legato da un contratto in scadenza nel 2028. Un profilo poco mediatico, che nell'ultimo biennio ha dimostrato di avere grande feeling con il gol, prima in Norvegia, poi in Belgio e da luglio in Germania, alla corte di Xabi Alonso. Quest'anno sono già 14 i gol in 21 partite tra campionato e coppe (per per quattro mesi di fila ha vinto il premio di Rookie Of The Month), dopo le 17 reti (con 12 assist) in 51 match con l'Union Saint-Gilloise, dal quale è sbarcato la scorsa estate per 20 milioni di euro.

    BATTUTA LA DEPRESSIONE - E pensare che da piccolo l'idea era quella di sfondare in un'altra posizione del campo. Prima del salto in Europa, al Bodo-Glimt, Boniface giocava da numero 10. Passava ore a guardare i video di Neymar, Santi Cazorla, Andres Iniesta e Hatem Ben Arfa per rubare i segreti del mestiere. Cresciuto dai nonni, con un'educazione militare (il nonno faceva parte dell'esercito), Boniface ha rischiato di abbandonare il calcio due volte, dopo un grave infortunio e dopo la morte della mamma. La depressione lo ha portato a perdere interesse per il pallone: "Non facevo altro che mangiare e bere. Alcol e Red Bull, ne ero quasi dipendente".

    NIENTE PALESTRA - Con il tempo ha superato il doppio trauma, nell'ultimo anno è diventato uno degli attaccanti più interessanti del panorama europeo. La Germania sembra essere solo una tappa della sua carriera, all'orizzonte c'è la Serie A o la Premier League (il suo sogno è quello di vestire la maglia dell'Arsenal, del quale è tifoso). Con Xabi Alonso, al quale, il giorno della prima chiacchierata di persona, voleva chiedere una foto, sta diventando un attaccante totale. Ogni giorno lavora per diventare il migliore, ma non chiedetegli di passare troppe ore in palestra. "I mie muscoli sono un dono di Madre Natura - ha dichiarato in un'intervista a Het Nieuwsblad -. Non amo fare pesi, non voglio diventare letargico". Per ora ha avuto ragione lui.

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