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Rabiot, che pasticcio! La Juve inciampa nel regolamento, il francese out contro l'Udinese
Adrien Rabiot fuori anche contro l'Udinese. Si concluderà con questo epilogo, con la non convocazione del giocatore per la partita delle 20.45 di domani, il giallo che ha visto come protagonista il centrocampista francese della Juventus. "Vittima"indiretta della decisione del Collegio di Garanzia del Coni del 22 dicembre scorso di far disputare la partita contro il Napoli inizialmente programmata per il 4 ottobre e di una svista piuttosto clamorosa da parte del suo club di appartenenza.
LE NORME SONO CHIARE - L'ex giocatore del PSG avrebbe dovuto scontare una giornata di squalifica in quell'occasione e, fino a due settimane fa, il club bianconero era convinto che l'omologazione del risultato e il 3-0 a tavolino comminato dopo la decisione della squadra di Gattuso di non presentarsi allo Stadium avessero sanato la sua situazione disciplinare. Il verdetto espresso dal Collegio di Garanzia ha pero rimesso tutto in discussione e posto la Juventus di fronte a un interrogativo: la sanzione entrava in vigore nella prima partita utile dopo il comunicato della FIGC - quindi proprio il 22 dicembre scorso in occasione del match con la Fiorentina - o a partire dal giorno successivo? L'articolo 21 comma 1 del Codice di Giustizia sportiva non lascia dubbi al riguardo, specificando che il provvedimento disciplinare diviene effettivo a partire dalle 00.01 della giornata successiva.
CHE PASTICCIO - Nel caso specifico di Rabiot, da mercoledì 23 dicembre. La Juventus dunque, in un eccesso di zelo o molto più verosimilmente tradita dalla fretta di dover decidere a poche ore dalla partita con la Fiorentina, scelse di preservare il francese in quella circostanza per riaverlo contro l'Udinese. Che però, norme alla mano, avrebbe avuto tutti gli strumenti e le ragioni per esporre reclamo al termine della gara di domani, laddove non fosse intervenuta direttamente la Federazione a rilevare l'infrazione delle regole da parte della Juventus. Che sarebbe incorsa automaticamente nella sconfitta a tavolino. Un pasticcio che ha impossibilitato Pirlo a schierare il giocatore per due partite consecutive e lo rimetterà a disposizione soltanto mercoledì prossimo contro il Milan.
LE NORME SONO CHIARE - L'ex giocatore del PSG avrebbe dovuto scontare una giornata di squalifica in quell'occasione e, fino a due settimane fa, il club bianconero era convinto che l'omologazione del risultato e il 3-0 a tavolino comminato dopo la decisione della squadra di Gattuso di non presentarsi allo Stadium avessero sanato la sua situazione disciplinare. Il verdetto espresso dal Collegio di Garanzia ha pero rimesso tutto in discussione e posto la Juventus di fronte a un interrogativo: la sanzione entrava in vigore nella prima partita utile dopo il comunicato della FIGC - quindi proprio il 22 dicembre scorso in occasione del match con la Fiorentina - o a partire dal giorno successivo? L'articolo 21 comma 1 del Codice di Giustizia sportiva non lascia dubbi al riguardo, specificando che il provvedimento disciplinare diviene effettivo a partire dalle 00.01 della giornata successiva.
CHE PASTICCIO - Nel caso specifico di Rabiot, da mercoledì 23 dicembre. La Juventus dunque, in un eccesso di zelo o molto più verosimilmente tradita dalla fretta di dover decidere a poche ore dalla partita con la Fiorentina, scelse di preservare il francese in quella circostanza per riaverlo contro l'Udinese. Che però, norme alla mano, avrebbe avuto tutti gli strumenti e le ragioni per esporre reclamo al termine della gara di domani, laddove non fosse intervenuta direttamente la Federazione a rilevare l'infrazione delle regole da parte della Juventus. Che sarebbe incorsa automaticamente nella sconfitta a tavolino. Un pasticcio che ha impossibilitato Pirlo a schierare il giocatore per due partite consecutive e lo rimetterà a disposizione soltanto mercoledì prossimo contro il Milan.
