ESTERNE
Che fine hanno fatto? Flachi e Bazzani, i gemelli del gol amanti dei 'colpi di testa'
CICCIO IL FENOMENO - Francesco 'Ciccio' Flachi cresce calcisticamente nella squadra della propria città, la Fiorentina, con la quale esordisce nel grande calcio: segna due reti nella stagione che riporta i Viola in Serie A, prima di approdare a Genova nel 1999, chiuso nella squadra allora allenata da Trapattoni a causa della troppa concorrenza. Nella Samp vivrà gli anni migliori della sua carriera: otto lunghe stagioni, nelle quali passa da una difficile salvezza nella serie cadetta, alla promozione in Serie A con Novellino come allenatore, fino alle stagioni 2003/2004 e 2004/2005, le migliori per l'attaccante toscano, che insieme a Bazzani segna la bellezza di 23 reti, centrando la qualificazione in Coppa Uefa. Otto anni uno più bello dell'altro, che lo stesso Flachi non ha mai smesso di definire come "i migliori della sua vita". Tanti gol, spesso acrobatici, e una capacità di leadership invidiabile.
DADO L'ARIETE - Dal canto suo, Fabio, detto Dado, Bazzani arriva a Genova nel 2002: un fantastico campionato con il Perugia di Gaucci, nel quale segna 10 reti in 29 presenze convince il nuovo presidente Riccardo Garrone ad esaudire le richieste del nuovo mister Walter Novellino, che chiede di averlo con sè, dopo i due anni passati insieme a Venezia. In Serie B segna 16 gol in 37 presenze, giocando accanto all'alter-ego Flachi: è qui che nasce il fatidico soprannome "i gemelli del gol". L'anno dopo esordisce addirittura in Nazionale, prima di una breve parentesi alla Lazio, dopo la quale torna a Genova, riappacificatosi con Novellino, con il quale aveva avuto qualche screzio. Un brutto infortunio ai legamenti crociati lo mette però ko per lungo tempo, e quando tornerà, non sarà più lo stesso Bazzani.
COPPIA D'ORO - Per quello che questi due signori hanno fatto e dato per la Sampdoria, dopo Vialli e Mancini ci sono loro: meglio probabilmente anche di Cassano e Pazzini. Il segreto? La capacità di non essere invidiosi l'uno dell'altro e di giocare l'uno per l'altro, unendo al meglio caratteristiche tecniche differenti; rapidità e fantasia per Flachi, imponenza e fiuto del gol per Bazzani. Quest'ultimo era inoltre vero trascinatore, capace di tirarsi dietro i compagni nei momenti di difficoltà. Una delle coppie meglio assortite degli ultimi venti anni di calcio italiano: due grandi calciatori, capaci di mirabolanti imprese sul campo da gioco, ma anche di follie e colpi di testa fuori.
FLACHI TRA SCOMMESSE E COCAINA - Nel 2006 il primo scandalo li coinvolge: Flachi è coinvolto in una vicenda di calcioscommesse. L'accusa è di aver tentato di acquisire notizie sull'esito del derby di Roma dell'aprile 2005. Flachi aveva chiamato l'amico Bazzani, allora alla Lazio, per avere informazioni. L'anno successivo il toscano viene trovato positivo ad un metabolita della cocaina dopo Samp-Inter: "Mi è stata offerta una sigaretta e non sapevo cosa ci fosse dentro", si difende. La sentenza: due anni di squalifica. Due anni difficili fatti di sonniferi per dormire e dvd dei bei tempi: in quei mesi, per non perdere la forma, si allena con il Pietrasanta, in Eccellenza. Nel 2008 torna a giocare a calcio, con l'Empoli, poi passa al Brescia. Nel 2009 l'ennesima caduta: Flachi viene trovato positivo alla cocaina dopo la partita con il Modena. Nel giugno 2010 il Tribunale Nazionale Antidoping lo condanna alla squalifica di dodici anni.
BAZZANI DALLA NAZIONALE AI DILETTANTI - Bazzani, una volta lasciata Genova, colleziona diverse sfortunate esperienze tra Livorno, Brescia, Pescara e Spal: dopo essersi sposato con la showgirl Alessia Merz, con la quale ha due figli, Niccolò e Martina, decide di mettere fine alla sua carriera professionistica, scendendo in Serie D con il Mezzolara di Budrio, con il quale conquista la Serie C2.
I GEMELLI DEL GOL OGGI - Oggi Flachi ha aperto con la sua famiglia una paninoteca a Firenze e qualche mese fa ha inaugurato un nuovo locale, il 'Flet' , sempre nel capoluogo toscano, in Borgo San Frediano, insieme all'ex compagno Luca Saudati. E il calcio? Ecco la sua risposta: "Non mi manca, rimpiango solo il feeling e l'affetto che mi univa al pubblico blucerchiato. Per questo dopo la Samp sono venute meno tutte le motivazioni. Dopo Genova ho perso tutto." Bazzani invece fa il papà a tempo pieno, disputando ancora il campionato di Serie D con il Mezzolara: alla fine di questa stagione arriverà con tutta probabilità il ritiro ufficiale dal calcio giocato. E poi? La carriera da allenatore aspetta Dado, che già era considerato un trascinatore quando ancora giocava. Il sogno di tutti i tifosi della Sampdoria è vedere un giorno i propri beniamini tornare in blucerchiato, magari come ds e allenatore. Perchè i "gemelli del gol" hanno la Samp nel cuore: il resto sono chiacchiere.
Alessandro Di Gioia
@AleDigio89