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    Che fine ha fatto? Vidic, dal disastro Inter all'utopia Manchester United

    Che fine ha fatto? Vidic, dal disastro Inter all'utopia Manchester United

    • Alessandro Di Gioia
    L'Inter di Antonio Conte in questo momento ha la migliore difesa d'Italia: solo due le reti incassate dalla capolista, per altro senza alcun danno di punti arrecato, in un meccanismo oliato che può contare su individualità come Skriniar, de Vrij e Godin. Già, proprio l'uruguaiano arrivato a zero dall'Atletico Madrid, nel solco di altri grandi colpi gratuiti per la retroguardia portati a termine lungo il corso degli anni dalla dirigenza nerazzurra: veri e propri "ministri della difesa" prelevati a fine contratto, come Joao Miranda e Nemanja Vidic. Non tutti però hanno avuto successo come il Flaco: il serbo giunto a Milano dal Manchester United, del quale era capitano e uomo simbolo, è stato in effetti un vero e proprio flop sotto la Madonnina.

    LEADER DELLA STELLA ROSSA E LA VIOLA SFIORATA - Eppure nulla poteva fare presagire ciò: difensore centrale di temperamento, arcigno e letale nelle palle alte, Vidic cresce nelle giovanili della Stella Rossa di Belgrado, club nel quale mette a punto il proprio carattere e diventa uno dei più ambiti d'Europa nel suo ruolo. Dopo il prestito allo Spartak Subotica, torna in biancorosso e vince da leader un campionato e due coppe nazionali, debuttando in Champions League. In Italia è la Fiorentina a mettere gli occhi su di lui, ma se lo aggiudicano i russi dello Spartak Mosca: dopo altre due grandi stagioni, non può resistere alla chiamata del Manchester United. Sarà l'inizio della sua brillante epopea.

    L'EPOPEA UNITED: CHAMPIONS, MONDIALE E FASCIA - Con i Red Devils infatti il serbo esplode definitivamente: giocando a fianco di Rio Ferdinand, forma una delle coppie di centrali più forti d'Europa. Diventa campione d'Inghilterra, d'Europa e del mondo, centra tre finali di Champions con lo United, fino a diventarne capitano nel 2011, dopo l'addio al calcio di Gary Neville. Rimane a Manchester per otto stagioni, nelle quali batte tutti i record possibili e immaginabili. con 300 partite disputate e cinque titoli di campione d'Inghilterra. Nello steso periodo diviene anche il leader della nazionale serba, che guida con la fascia al braccio.

    IL FLOP ALL'INTER - Nel 2014, a 33 anni suonati, sceglie di trasferirsi all'Inter, per esportare in Serie A la propria perizia difensiva e il proprio carattere: sarà l'inizio del suo inesorabile tramonto. In nerazzurro, complice anche un periodo burrascoso e sfortunato della squadra, Vidic rende ben al di sotto delle aspettative, rimediando numerosi cartellini e finendo spesso a scaldare la panchina. A fine stagione si opera alla schiena per curare un'ernia, ma i lunghi tempi di recupero convincono la società a non includerlo nella rosa: nel 2016, quando ormai ha 34 anni, ad otto mesi dall'ultima partita giocata, annuncia la rescissione del contratto con il club e il proprio ritiro dall'attività.

    L'UTOPIA RED DEVILS - Ma che fine ha fatto Vidic oggi? Svolge il ruolo di commentatore televisivo ma non ha nessuna intenzione di lasciare il calcio, anzi: "Un giorno mi immagino in panchina. Mi piacerebbe fare l’allenatore e sarebbe bello sedere sulla panchina del Manchester United, anche se Non è la squadra di qualche anno fa...". Già, perché provare a ricreare quell'amalgama sarebbe un'utopia persino per un uomo "di ferro" come lui. ​

    @AleDigio89
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