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    Che fine ha fatto? Van Hooijdonk, da re delle punizioni a vittima di frode cinese

    Che fine ha fatto? Van Hooijdonk, da re delle punizioni a vittima di frode cinese

    • Alessandro Di Gioia
    Non solo Diego Maradona, Juninho Pernambucano o Andrea Pirlo. Tra i più grandi tiratori di calci di punizione nella storia del calcio va annoverato senza dubbio Petrus Ferdinandus Johannes van Hooijdonk, per gli amici Pierre, da Steenbergen, municipalità dei Paesi Bassi situata nella fredda provincia del Brabante Settentrionale. Attaccante di origine africana nato nel 1969, ha vissuto una carriera importante girovagando tra Olanda, Scozia, Inghilterra, Portogallo e Turchia, ma non ha forse raggiunto le vette che il piede fatato di cui era dotato gli avrebbero consentito di toccare: resta però nella leggenda del calcio, soprattutto per gli amanti degli anni '90. 

    GIGANTE DAL PESSIMO CARATTERE: MAESTRO DI SNEIJDER, LITIGO' CON VAN PERSIE
    - Centravanti dal gran fisico, 193 centimetri per 88 chilogrammi, si impone nelle fila del RBC Roosendaal, squadra con cui esordisce tra i professionisti e nella quale milita per tre stagioni, segnando 33 reti in 69 presenze. Nonostante la mole era dotato di un'ottima tecnica, spesso sottostimata durante la sua carriera, e di un carattere scorbutico e brutalmente sincero fuori dal campo che spesso gli causerà problemi, soprattutto a fine carriera quando diventerà maestro e consigliere di alcuni dei più grandi talenti Oranje del 2000, tra cui l'ex Inter Wesley Sneijder, a cui insegnerà a tirare le punizioni, e l'ex Arsenal e Man United Robin van Persie, con cui invece litigherà brutalmente. Talento naturale sui calci piazzati e non solo, Pierre è dotato di una forte personalità, tanto che nella seconda esperienza da professionista nella seconda lega olandese si carica il NAC Breda sulle spalle e in due anni regala una promozione in Eredivisie e successiva salvezza.

    SCOZIA E INGHILTERRA, TRA GOL E POLEMICHE - Nel 1995, a 26 anni, si trasferisce in Scozia nelle fila dei Celtic Glasgow, dove esporta il proprio modus vivendi: gol e polemiche. Decide infatti la finale di Coppa di Scozia con un colpo di testa prima di litigare con la dirigenza dei Bhoys: "Le 7.000 sterline che guadagno a settimana possono essere buone per un senzatetto, non per un attaccante internazionale." Trasloca così in Inghilterra, nel Nottingham Forest, dove all'inizio fatica ad imporsi tanto che il club retrocede in Championship: l'anno seguente però van Hooijdonk mantiene la promessa di riportarlo subito nella massima serie inglese, grazie al tandem d'attacco con Kevin Campbell. Si guadagna così il Mondiale di Francia '98 ma sceglie a fine stagione di tornare in Olanda, al Vitesse, portandolo in zona Uefa, prima della fortunata esperienza in Portogallo, nel Benfica.

    LA COPPA UEFA DA PROTAGONISTA - L'olandese non prende mai decisioni banali: si trasferisce infatti al Feyenoord, con il quale vince la Coppa UEFA nel 2002, segnando due dei tre gol nella finale contro il Borussia Dortmund e risultando uno dei migliori calciatori del torneo.Il cavallo di battaglia? Come sempre le punizioni, nelle quali dimostra di essere un cecchino infallibile. Ma il pellegrinaggio non termina assolutamente: chiude con due stagioni nel Fenerbahce, una di nuovo al NAC Breda e l'ultima nel Feyenoord. Il palmares è buono, ma non così ricco come avrebbe potuto: una Coppa di Scozia, una Coppa Uefa e due campionati turchi, più quattro titoli di capocannoniere.

    VAN HOOIJDONK OGGI: LA FRODE E LA TV - Dopo la fine della sua carriera, nel 2008 diventa vittima di frode: perde infatti due milioni di euro dopo essere rimasto coinvolto in un investimento fasullo nel settore tessile, con l'acquisizione di una compagnia cinese. Ora van Hooijdonk lavora per la televisione olandese, dove dimostra ancora un caratterino mica da ridere: andare a leggere qualche commento su van Persie per comprendere come il "bombardiere" non sia affatto cambiato...

    @AleDigio89 
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