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    Che fine ha fatto? Stam, l'uomo d'acciaio che ora fa faville al Reading

    Che fine ha fatto? Stam, l'uomo d'acciaio che ora fa faville al Reading

    • Alessandro Di Gioia
    Jakob Stam, per gli amici Jaap, non è stato un semplice calciatore che prediligeva giocare in difesa e che era capace di intimidire qualsiasi attaccante avversario gli capitasse nei paraggi: l'olandese, classe '72, è stato qualcosa in più, una vera e propria istituzione per tutti coloro che odiano il calcio dei lustrini, delle pailettes, dei codini e delle frivolezze, ma apprezzano lo sport maschio e la rudezza tipica dei tagliaboschi nordici. Stam incarnava alla perfezione questo ideale: fisico statuario, cranio calvo e lucido, sguardo da killer. Chiedere a Pietro Parente, ex centrocampista dell'Ancona che ebbe la malaugurata idea di sfidarlo in mezzo al campo, per istruzioni: pare non si sia mai più ripreso.

    GRACILINO DA PICCOLO, PILASTRO NEL PSV - Nato a Kampen, in Olanda, figlio di un carpentiere, fratello maggiore di tre sorelle: da piccolo è dotato di un fisico minuto e sogna già di diventare un calciatore, magari per la squadra del suo cuore, l'Ajax Amsterdam. Inizia la carriera da ala destra, poi durante una partita, in mancanza dei due difensori centrali titolari, si piazza in mezzo alla difesa. Da lì non si sposterà più: il piccolo Jaap diventerà un difensore enorme e arcigno, capace di incutere timore a tutti gli attaccanti d'Europa, grazie alla grinta, alla cattiveria agonistica e alle incredibili doti fisiche. Non lo prende l'Ajax, bensì il PSV Eindhoven, un'altra delle storiche squadre olandesi, che lo nota dopo le positive esperienze tra Zwolle, Cambuur e Willem II: con la maglia del PSV vince un titolo di campione d'Olanda, due Coppe e due Supercoppe nazionali, negli anni tra il 1996 e il 1998. Grazie a questi successi, viene notato nientepopodimeno che da Alex Ferguson, uno dei manager più vincenti di sempre con il Manchester United.

    FERGUSON, ODI ET AMO: DALLA LEGGENDA AL RIPUDIO - Colpito dal carattere e dal fisico di Jaap, Sir Alex lo porta in Inghilterra e gli affida le chiavi della retroguardia dei Red Devils: assieme a Roy Keane, che gli gioca poco davanti, rende la vita impossibile a qualsiasi attaccante avversario. Il primo anno di Stam è da leggenda: campionato, FA Cup, Champions League e per quasi dieci mesi, tra il dicembre del 1998 e l’ottobre del 1999, lo United non perde mai. Con i Red Devils vince due Premier. Fortissimo marcatore, non altrettanto improvido rigorista, e ce lo ricordiamo bene grazie a Euro 2000, quando in semifinale calciò alle stelle un penalty decisivo nella lotteria finale. Lo stesso torneo della mitica scena della ferita al sopracciglio patita nel match contro la Repubblica Ceca, ricucita con ago e filo a bordocampo: puro hard rock.  Dopo 3 stagioni ricche di soddisfazioni, nell’agosto del 2001 la Lazio bussa alla porta dello United: Ferguson ci pensa e lo lascia partire per 55 miliardi di lire, pensando che a 29 anni Stam abbia già dato il massimo possibile. Niente di più sbagliato, ma Jaap arriva in Italia, e questo è quello che conta.

    HARD ROCK JAAP - Alla Lazio però l'inizio non è semplice: le difficoltà di ambientamento alla città di Roma, complice anche qualche intoppo fisico, rovinano il primo periodo nella Capitale, nel quale gioca pochissimo. Viene poi trovato positivo al nandrolone dopo un match di campionato, con una conseguente squalifica di quattro mesi che complica ulteriormente le cose. Nonostante tutto ciò, Jaap l'uomo d'acciaio non si abbatte e riesce a diventare il punto di riferimento della retroguardia biancoceleste, a fianco del serbo Sinisa Mihajlovic, compagno di 'merende' e di reparto: l'assenza di Alessandro Nesta viene supplita alla perfezione. Stam ci mette pure la 'panna': con un paio di staffilate su punizione riesce a mettere a referto anche qualche gol importante, arrivando a conquistare una Coppa Italia con le Aquile. A 32 anni l'era del vecchio Jakob sembra avviata alla conclusione: piomba però su di lui il Milan, che arriva a ritardare il rientro in patria dell'olandese. Stam non ha ancora finito di stupire, anzi, il meglio deve ancora venire.

    I RIMPIANTI COL MILAN E LA DEPOSIZIONE DELL'ASCIA - Nel 2004 passa nei rossoneri, per la cifra di 10,5 milioni di euro, non bassa considerando la sua età: non più di primo pelo, si rivela comunque un difensore formidabile, arrivando con i rossoneri alla sciagurata finale di Champions di Istanbul e sfiorando lo scudetto, vinto dalla Juve. Il ricordo più bello rimane il gol nel derby di Champions del 2005, nell andata dei quarti di finale. Un colpo di testa magnifico, a svettare sugli avversari, "perchè dopo è più bello vincere". E' il canto del cigno: nel gennaio del 2006, dopo due stagioni più che positive, Stam chiede e ottiene di essere ceduto all'Ajax, per motivi familiari: i problemi fisici continuano però a tormantarlo, fino a costringerlo al ritiro, a 35 anni, a causa del troppo dolore.

    READING, STEADY, GO! - Anche fuori dal campo, l'olandese si conferma un combattente nato: torna subito al Manchester United in qualità di osservatore per il Sud America, prima di diventare allenatore in seconda dello Zwolle e tecnico delle giovanili dell'Ajax. Si conferma nello staff tecnico di Frank de Boer, come assistente, prima del grande salto: a giugno diventa il nuovo allenatore del Reading, club militante nella Championship. Si tratta del primo allenatore non inglese del club, ma se continua di questo passo può entrare nel gotha del club anche sotto altri punti di vista: pur avendo rilevato una squadra che aveva chiuso l'ultima stagione al 17esimo posto, evitando la retrocessione pur non vincendo nessuna delle ultime sette partite, si trova in questa stagione al quinto posto, con 17 punti in 10 partite, frutto di 5 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte, in piena zona playoff, trascinati dai gol del giamaicano McClery e da una delle difese più coriacee del torneo. D'altronde, con l'uomo d'acciaio Stam come maestro, non avevamo dubbi a crederlo: lui non molla mai, e così i suoi giocatori.

    @AleDigio89

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