Che fine ha fatto? Scarnecchia, dal Milan di Liedholm alla cucina: 'Chef per scelta'
'BIGINO' INESPLOSO - "Bigino”, questo il suo soprannome, romano di San Giovanni, classe ’58, ha giocato per cinque stagioni nella Roma, vincendo due Coppe Italia, poi nel Napoli, nel Pisa e persino nel Milan, con il grande Nils Liedholm come tecnico e maestro. Ala di grande rapidità e tecnica, non è mai riuscito a raggiungere i livelli che tutti si aspettavano, riuscendo comunque ad avere una discreta carriera in Serie A. Prima di appendere le scarpette al chiodo e passare alla guida della cucina del "Marina Place", ottimo ristorante di Genova.
CUCINA, CHE PASSIONE! - Scarnecchia aveva anche provato la carriera di commentatore televisivo e tecnico, come molti suoi colleghi, ma poi ha scelto di dedicarsi anima e corpo alla sua seconda passione, dopo il pallone: merito soprattutto dei genitori, la madre Gianna, che spesso invitava parecchi giocatori della Roma a casa per degustare le sue prelibatezze (Ancelotti e Pruzzo i più ingordi), e del padre, con il quale aprì il primo ristorante da aiuto cuoco, prima di passare alla parte ristorativa del primo Milan Point. Dopo tanta gavetta, in Italia e in America, ora segue i locali della sua famiglia.
SCARNECCHIA OGGI - Il suo sogno è quello di conquistare una stella Michelin, come gli ex colleghi Tassotti e Donadoni, i primi ex-giocatori ad averlo fatto da titolari di un locale in Brianza. Padre di Valentina, food blogger e giudice della trasmissione tv "Cuochi e Fiamme", ha comunque il desiderio di tornare sul campo, prima o poi. Perchè le passioni, calcistiche e culinarie, non tramontano mai.
@AleDigio89