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Che fine ha fatto? Lassissi, il capo tribù: gli scontri con Cassano e Terim, la Juve sfiorata e la 'fatica da sesso' di Adani
LA JUVE SFIORATA E IL RIFIUTO DI MOGGI - Classe 1978, nato ad Abidjan, la capitale della Costa d'Avorio, cresce a Marcory, quartiere povero della metropoli. Nel 1993, a soli 15 anni, viene prelevato dal Rennes, con il quale svolge tutta la trafila delle giovanili, prendendo poi anche la cittadinanza francese. Difensore centrale forte fisicamente, seppur falloso e irascibile, veniva talvolta impiegato anche come centrocampista difensivo. Quando ha solo 19 anni, la Juventus ne annuncia l'ingaggio a parametro zero, ma il transfer viene però negato, con Luciano Moggi che spiegò che il motivo fosse da ricercare nel fatto che Lassissi avesse firmato due contratti, uno con i bianconeri e uno con lo stesso Rennes: per quella che fu giudicata come una mancanza di serietà, i torinesi si tirarono indietro, così l'ivoriano rimase in Francia, dove iniziò a essere tormentato dagli infortuni.
I ROSSI A PARMA E LA DENUNCIA A FIRENZE - Il suo arrivo in Italia è però solamente rinviato: lo acquista il Parma, con il quale debutta in Serie A a soli 20 anni, prima di trasferirsi in prestito alla Samp, dove si fa notare per i rossi rimediati a causa di un battibecco con Gattuso, che gli costa tre giornate, e di un litigio con Ventola, che gli costa altre tre giornate. I blucerchiati retrocedono, Lassissi torna a Parma, dove si ferma un anno prima di passare alla Fiorentina. In viola vince una Coppa Italia e diventa il primo calciatore africano della storia del club, ma durante il periodo passato a Firenze è anche protagonista di un incidente automobilistico, schiantandosi contro un bidone dell'immondizia, e viene denunciato da una vigilessa per tentata aggressione.
LA CAUSA CON LA ROMA - Finisce quindi alla Roma, protagonista dello scambio che porta Gurenko, Mangone e Poggi in giallorosso in cambio dello stesso ivoriano, di Fuser e di Longo. Valutato 20 miliardi di lire, firma un triennale con i capitolini, ma in amichevole contro il Boca Juniors si frattura tibia e perone, incidente che gli comprometterà l'intera carriera. Non solo, dopo essere stato operato, lascia la clinica di Villa Stuart, perché, a suo dire, i medici gli somministravano le pillole sbagliate, senza avvisare la Roma, con cui inizia un contenzioso economico: i giallorossi devono risarcirlo, ma in tre stagioni con la maglia della Roma il difensore non mette mai piede in campo.
LA TESTATA IN NAZIONALE E LE SCUSE IN DIRETTA TV - La sua carriera è in picchiata: tra Nancy, gli ivoriani del RFC Daoukro, gli svizzeri del Bellinzona e i francesi dell'Entente, metterà a referto soltanto una ventina di presenze. Anche in nazionale riesce a combinare guai: mentre era in ritiro in Guinea, spacca il labbro del compagno Blaise Kouassi con una testata, a causa di un passaggio sbagliato, prima di insultare il commissario tecnico Martin Gbonké Tia, che lo allontana dalla squadra, Lassisi viene addirittura trattenuto dalla polizia militare locale, per essere interrogato e poi obbligato a seguire un corso di "istruzione civica", al termine del quale deve fare le proprie scuse al Paese, in diretta televisiva.
GLI ANEDDOTI DI ADANI E CASSANO - Insomma, un personaggio particolare, come confessato anche dagli ex compagni. Intervenuto su Twitch, Lele Adani ha detto di lui: "Quando tornava dalla Costa d’Avorio, era sfinito. Non riusciva neanche a completare un giro di campo durante gli allenamenti. Lui mi spiegò che riceveva una montagna di lettere e foto e ogni volta che rientrava nel suo Paese andava con 3-4 ragazze diverse ogni giorno. Poi tornava in Italia e ci metteva un mese a riprendersi”. Ma anche: "Un giorno andò da Terim nello spogliatoio e gli disse: 'Tu sei l'imperatore, ma io a casa mia sono capo tribù. Da oggi voglio giocare sempre, sennò con me finisci male". La conferma di Cassano: ""Alla Roma io rompevo le scatole a tutti. Una volta feci arrabbiare Lassissi che mi tirò su di peso. Da quel momento gli dissi: 'Tu sarai il mio bodyguard'. Aveva una forza e una tecnica eccezionali, sembrava Thuram, anche se tatticamente era un po' anarchico". Grandi qualità, poca testa.
@AleDigio89