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  • Che fine ha fatto? La Grecia campione d'Europa 2004: il terzo poema di Omero

    Che fine ha fatto? La Grecia campione d'Europa 2004: il terzo poema di Omero

    • Alessandro Di Gioia
    Iliade, Odissea ed Euro 2004: Theodoros Zagorakis come Achille e Ulisse, il Portogallo come la città di Troia e Itaca, patria di Odisseo. Già, perché nemmeno la penna del mitico Omero avrebbe potuto disegnare una sceneggiatura come quella vissuta dalla nazionale della Grecia, allenata dal tedesco Otto Rehhagel, nell'estate di dodici anni fa, in territorio lusitano. Una squadra che partecipava nel 2004 al secondo campionato europeo di calcio della sua storia, da tutti ritenuta troppo debole persino per qualificarsi alla fase finale. Tutti sanno quale fu l'epilogo: Grecia campione d'Europa, vincitrice nella finalissima di Lisbona proprio contro il Portogallo padrone di casa, guidato da stelle come Figo, Deco e Cristiano Ronaldo. Un poema epico, un mito degno del più grande autore greco dell'antichità. Una delle più grandi sorprese nella storia dello sport internazionale, che ha ispirato altre fiabe calcistiche, come quella del Leicester.

    LE PREMESSE DEL MITO - Dopo aver eliminato l'Ucraina di Shevchenko e costretto agli spareggi la Spagna di Raul nelle qualificazioni, il sorteggio della fase finale non era stato assolutamente benevolo con i ragazzi di Rehhagel, anzi: gruppo A, con i padroni di casa portoghesi (sempre loro!), ancora la Spagna di Aragones, pronta a diventare la corazzata che da qualche anno dopo comincerà a dominare il mondo, e la Russia di Alenichev e Mostovoj. Non certo un girone semplice, ma sin dalla prima partita si capisce che qualcosa di magico aleggia attorno a quella squadra. Una squadra ricca di giocatori di esperienza, abituati ai palcoscenici internazionali, forse non tecnicamente eccelsa ma dotata di spirito di sacrificio e abnegazione: il debutto è da sogno, vittoria nella prima partita assoluta della competizione, al Do Dragao di Porto, proprio contro i padroni di casa, grazie alle reti di Karagounis e Basinas su rigore, conquistato dalla freccia Seitaridis. Spiccano subito l'organizzazione e la competenza tattica portate dal tecnico tedesco, capace di modellare una squadra che nel 1998 era arrivata in finale nel campionato europeo Under 21. Anche contro la Spagna, nella seconda partita, arriva una prestazione maiuscola, che consente agli ellenici di portare a casa un pareggio importante, grazie alla rete di Charisteas, bomber ai tempi del Werder Brema. La terza partita, contro la Russia, rischa di rovnare tutto: Zagorakis e compagni entrano in campo molli, vanno sotto 0-2, forse preoccupati dalla portata del risultato che stavano per raggiungere, ma riescono ad accorciare con Vryzas e a qualificarsi ai quarti di finale, grazie alla contemporanea sconfitta della Spagna con il Portogallo. Ed è proprio il match perso che fa scattare qualcosa nella testa dei giocatori, dando inizio al mito.

    GLI EROI GRECI - Già, perchè la vittoria nel quarto di finale contro la Francia di Zidane, Henry, Trezeguet, Thuram e Vieira è un'impresa epica: ”Se proprio si deve cadere, si cadrà da eroi greci", le parole del comandante Rehaggel, condottiero di anime. E invece non si cadrà: il capitano Zagorakis inventa, il solito Charisteas finalizza e la difesa erge un muro dinnanzi a Nikopolidis. Risultato? Vittoria 1-0 e una consapevolezza nei propri mezzi che aumenta, una voglia di continuare a lasciare il segno per fare la storia. La semifinale contro la Repubblica Ceca di Nedved è forse la partita più dura nel cammino della Grecia verso la gloria: i cechi attaccano senza sosta ma non riescono a fare gol, poi ai tempi supplementari un colpo di testa dell'ex romanista Dellas, valido per il silver gol, porta i ragazzi di Rehaggel e un intero paese in paradiso. La finale equivale all'esordio: c'è ancora il Portogallo di Scolari, padrone di casa e strafavorito. Ma per entrare nel mito, bisogna vncere: è ancora una volta un colpo di testa di Charisteas a portare la Grecia nella leggenda. Una squadra caratterizzata da una passione, una determinazione e un sacrificio irraggiungibili. Il trionfo dell'underdog, una pagina epocale del calcio mondiale: persino Omero ha dovuto alzare bandiera bianca. Vediamo che fine hanno fatto alcuni protagonisti di quella storica impresa, 12 anni dopo:

    CHE FINE HANNO FATTO? 

    Traianos Dellas: attuale allenatore dell'Atromitos.

    Panagiotis Fyssas: direttore tecnico della Nazionale Greca.

    Kostas Katsouranis: gioca in Australia, nell'Heidelberg United.

    Thedoros Zagorakis: presidente del PAOK Salonicco.

    Giorgios Karagounis: è stato nello staff tecnico della nazionale ellenica guidata da Claudio Ranieri, dove ricopriva l'incarico di assistente

    Angelos Charisteas: ha chiuso la carriera in Australia, nel Sydney Olympic Football Club.

    Zisis Vryzas:  direttore sportivo del PAOK Salonicco.


    @AleDigio89

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