Che fine ha fatto? La Fossa dei Leoni: da primo gruppo ultras alla chiusura
PERCHE' FOSSA DEI LEONI - Anche il nome fu scelto con una certa nota di romanticismo: "Fossa dei Leoni" era infatti il soprannome assegnato al vecchio campo del Milan, un campo che sorgeva nella periferia milanese vicino a Linate. Una nota evocativa per rimembrare l'aia dei primi successi, l'antico Campo di Porta Monforte, poi diventato Campo di Via Fratelli Bronzetti, sede delle partite casalinghe rossonere negli anni dal 1906 al 1914: un campo ampio, racchiuso per una metà dalla roggia delle lavandaie e dal muro dell'abbandonato cimitero di Porta Vittoria, per l'altra da una staccionata protettrice, fornito di una biglietteria, di una tribuna in legno e più tardi anche di una gradinata al lato dei posti popolari. In questo campo il 7 gennaio del 1906, in occasione dell'incontro Milan-Unione Sportiva Milanese, per la prima volta in Italia vennero sistemate le reti alle porte.
L'INNO E LO SCHIERAMENTO POLITICO - E Non solo: la disposizione del gruppo nella Curva, la mitica curva Sud dello Stadio di San Siro, sopra l'ingresso dei popolari, dava l'idea di entrare per l'appunto in una fossa di leoni, reminiscenza delle vicende bibliche di Daniele, condannato ad essere divorato dalle fiere ma salvato per miracolo, ma soprattutto di un supplizio in uso nell'antica Roma per eseguire alcune condanne a morte, facendo sbranare il condannato da animali feroci. Un gruppo storico, che negli anni '70 conosce il periodo di maggior splendore, anche se nel 1972 il luogo di riunione passa dalla rampa 18 al rettilineo; nello stesso anno viene anche ideato l'inno della Fossa, tratto dal film "L'armata Brancaleone", uscito nel 1966 con la regia di Mario Monicelli. Sono gli anni di piombo, nei quali i gruppi di tifosi si schierano politicamente: la gran parte della Fossa si identificò con gli ambienti di sinistra, una piccola parte verso ambienti di destra, anche se non c'è mai stato un preciso schieramento politico univoco vista la varietà del pensiero delle migliaia di iscritti e simpatizzanti.
LA FOSSA COME MODELLO TRA LIBRI E CINEMA, PRIMA DELLA FINE: I MOTIVI - La Fossa diventa un modello per tutti i gruppo ultras italiani e viene più volte descritta, in libri e film: entra nella storia l'interpretazione da parte di DIego Abatantuono del ras della Fossa nel film "Eccezzziunale veramente". Nel corso degli anni numerose sono le coreografie e i cori ideati dall'unione dei tifosi del Milan, che si sentono parte integrante della storia della società. Ma nulla è eterno, soprattutto in un'epoca, a partire dagli anni '80-'90, in cui nei gruppi ultras si fanno strada anche elementi che con il calcio hanno poco a che fare: così il 15 novembre 2005, in seguito alle polemiche relative a uno striscione rubato dopo la partita Milan-Juventus della settimana precedente, i dirigenti della Fossa decidono di sciogliere il gruppo, in un contesto di minacce, aggressioni e di un conflitto tra tifosi. La Fossa viene accusata da altri gruppi ultras di aver richiesto l'intermediazione della Digos per ottenere la restituzione dello striscione, comportamento inaccettabile secondo l'etica ultras: un'onta inaccettabile per i tifosi, anche se l'accusa non è stata ancora dimostrata e molti pensano che lo scioglimento del gruppo sia da ricondurre a questioni politiche, per la rivalità con gli altri gruppi della Curva Sud Milano, in primis le Brigate rossonere.
LA FOSSA DEI LEONI OGGI - La Fossa era infatti rimasta un gruppo prevalentemente di sinistra, mentre gli altri si andavano a schierare sempre più verso destra; inoltre la questione economica, con il controllo della gestione dei biglietti, del merchandising e dell'organizzazione delle trasferte, aveva causato numerosi dissidi all'interno del tifo rossonero stesso. Da allora tanti sono stati i tentativi di rifondazione, ma mai con successo: il 31 dicembre 2005 è nato il gruppo Guerrieri Ultras Curva Sud Milano, in cui sono confluiti alcuni ex esponenti della Fossa dei Leoni. Ma la magia dell'inizio è ormai andata persa.
@AleDigio89