Che fine ha fatto? Il Venezia di Recoba e Maniero: salvezza che vale uno scudetto
ZAMPARINI E MAROTTA NELLA LAGUNA - Lo sa bene il suo primo ammiratore, l'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti, quando decide di mandare il suo pupillo in prestito sulla Laguna, per consentirgli un maggior minutaggio. Non che il calcio sia mai stato prioritario, nella città di Piazza San Marco: tanta acqua, uno stadio, il Pierluigi Penzo, che sembra un isolotto in mezzo al mare e parecchi anni di sofferenza nelle serie minori. A parte Valentino Mazzola ed Enzo Loik, astri lucenti del grande Torino cresciuti proprio sulla Laguna, ma si parla di tanto tempo fa. Poi un vulcanico presidente, Maurizio Zamparini, si scatena: compra il Venezia, compra il Mestre, li fonde, e quasi scatena la guerra civil-lagunare. Nel 1991 arriva in Serie B, con un emergente Alberto Zaccheroni, prima di iniziare la solita tarantella di allenatori: Marchesi, Maroso, Ventura, Maifredi, Geretto, Gianni Rossi, Marchioro, Bellotto, Franco Fontana e Walter De Vecchi, dieci tecnici in cinque anni, per navigare a vista nella serie cadetta. Fino all'arrivo di Walter Novellino: sessantaquattro punti in trentotto partite di B, secondo posto e Stefan Schwoch terzo nella classifca cannonieri con diciassette reti. Il risultato? Serie A, con Zamparini presidente, un certo Beppe Marotta dg e Gianni Di Marzio ds.
EL CHINO, SUPERPIPPO E... TUTA! - La Serie A fa paura: 2 punti in 8 giornate, 15 in 17, con una retrocessione che appare scritta. Eppure la squadra, con il calcio a zona di Novellino, non è affatto male: Taibi in porta, Maniero e Schwoch in attacco sono le stelle, se così le vogliamo chiamare. Zamparini decide, inaspettatamente, di continuare con Novellino in panchina e di travestirsi da Babbo Natale, con un mercato invernale che regala ciò che serviva più di tutto, un calciatore di talento: già, proprio "El Chino" Recoba, il giocattolino di Moratti. Via Schwoch, che va al Napoli, dentro Alvaro al fianco di Maniero, grazie all'intuizione geniale del presidente e di Marotta: il 6-2 subito dall'Inter conferma gli incubi dell'andata, ma l'1-1 contro la Juventus inizia a far vedere le capacità del "Mostro" della Laguna. La vittoria contro l'Empoli, griffata Superpippo Maniero, sembra poter essere l'inizio dell'impresa, ma il 24 gennaio avviene il fattaccio: nella sfida contro il Bari il risultato è di 1-1 (Maniero e De Ascentis), quando al 90' un attaccante brasiliano soprannominato Tuta, poi desaparecido del nostro campionato, segna il gol del 2-1. Invece di festeggiarlo, i compagni si intristiscono mentre gli avversari baresi si imbestialiscono. La combine appare evidente, anche se l’inchiesta avviata dalla giustizia sportiva culmina in un nulla di fatto. Saranno paradossalmente i tre punti della scossa: Recoba e Maniero si caricano la squadra sulle spalle, ed inizia lo spettacolo lagunare.
VIAGGIO ALL'INFERNO E RITORNO CON TACOPINA - Arrivano tredici punti in sette partite, che proiettano il Venezia fuori dalla zona retrocessione: Recoba è un artista, Maniero uno spietato finalizzatore. Cadono sotto i colpi dei neroverdi sia la Roma che la Fiorentina, battuta 4-1 al Penzo con una splendida tripletta del Chino, che si toglierà anche la soddisfazione di suggellare la salvezza matematica con un sontuoso 3-1 proprio all’Inter di un disperato Moratti. La città delle gondole rimane in Serie A, nonostante lo scetticismo degli addetti ai lavori ad inizio stagione. Purtroppo però, è il classico "inizio della fine": l'anno seguente Novellino va al Napoli, Recoba torna a Milano da protagonista senza sapere che quell'annata sulla Laguna si rivelerà la migliore della sua carriera italiana, Zamparini rifonda la squadra con Nanami, Petkovic, Berg, Konsel e Bettarini, ottenendo risultati pessimi che ricondurranno i neroverdi in Serie B. Qualche anno dopo il vulcanico presidente emigrerà a Palermo, lasciando il Venezia e i suoi tifosi in "braghe di tela". Tornare all'Inferno è questione di un attimo: fallimento, Serie D e anni bui. Fino a questa stagione, quando sotto l'egida del presidente italo-americano Joe Tacopina, i lagunari si riaffacciano finalmente nel calcio professionistico: vittoria del girone C della Serie D e promozione in Lega Pro. Certo, non si parla ancora del periodo dorato della massima serie, ma pensare a Recoba e Maniero, di questi tempi, fa venire meno nostalgia. Vediamo che fine hanno fatto i protagonisti della storica salvezza del 1998/99, un undicesimo posto che vale uno scudetto:
PORTIERI:
Massimo Taibi: direttore sportivo del Modena, in Serie B.
Alessio Bandieri: si è appena ritirato dal calcio giocato, dopo una carriera nelle serie minori.
Francesco Benussi: gioca in Serie B, nel Vicenza.
DIFENSORI:
Daniele Carnasciali: si è allontanato dal mondo del calcio e gestisce con successo una società immobiliare.
Fabiano Ballarin: gioca all'Edo Mestre, in Eccellenza.
Gianluca Luppi: tecnico, ha allenato il Bologna da vice e l'Unione Venezia.
Simone Pavan: tecnico della Primavera del Modena.
Alessandro Dal Canto: commissario tecnico della Nazionale italiana Under-17.
Nicola Marangon: allenatore dei giovanissimi nazionali dell'Unione Venezia.
Fabio Bilica: gioca in Turchia, nell'Elazigspor.
Emanuele Brioschi: fa l'opinionista televisivo.
Alessandro Pistone: allena l'Oggiono, in Eccellenza.
CENTROCAMPISTI:
Giuseppe Iachini: allenatore affermato, in questa stagione è stato il tecnico del Palermo in Serie A.
Sergio Volpi: tenico dei giovanissimi nazionali del Brescia.
Ivone de Franceschi: responsabile scouting delle annate 98-99 dell'Inter.
Luigi Giandomenico: gioca al Montecosaro, eccellenza marchigiana.
Salvatore Miceli: allenatore, è stato il tecnico dell'Amantea.
Mauro Zironelli: allena l'AltoVicentino, in Serie D.
Tacio: calciatore brasiliano, gioca in patria, nel Fluminense de Feira.
Fabian Natale Valtolina: allena la Gerenzanese, in seconda categoria.
Francesco Pedone: allena la Sampdoria Primavera.
Enrico Buonocore: allena la formazione femminile del Riviera di Romagna.
Gerard Poschner: rumeno naturalizzato tedesco, è diventato direttore sportivo del Monaco 1860.
ATTACCANTI:
Stefan Schwoch: direttore sportivo del Vicenza.
Kenneth Zeigbo: ex calciatore nigeriano, lavora in una società di sorveglianza.
Filippo Maniero: allena l'Albignasego, in prima categoria.
Tuta: calciatore brasiliano, milita in patria, nel Flamengo Piauì.
Pierpaolo Bresciani: tecnico della Berretti del Mezzocorona.
Alvaro Recoba: si è appena ritirato dal calcio giocato, dando l'addio ufficiale il 31 marzo 2016 con una partita celebrativa giocata allo Stadio Gran Parque Central di Montevideo.
Michele Cossato: consulente di mercato del Mantova.
Andrea Soncin: attaccante dell'Albinoleffe, in prestito dal Pavia.
@AleDigio89