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    Che fine ha fatto? Hakan Sukur, il turco chiamato a sostituire Ronaldo

    Che fine ha fatto? Hakan Sukur, il turco chiamato a sostituire Ronaldo

    Il numero odierno della rubrica "Che fine ha fatto?" è dedicata ad uno degli attaccanti più prolifici del panorama europeo degli anni '90. Centravanti completo dal fiuto del gol impareggiabile, Hakan Sukur è ricordato dagli appassionati italiani come una delle tante meteore interiste nei primi anni di gestione del Presidente Moratti. A differenza di quanto mostrato in Serie A, però, in patria e in campo internazionale il bomber turco si è sempre dimostrato attaccante temibile e pericoloso.

    PREDESTINATO - Hakan Sukur nasce nel 1971 a Adapazari, nella regione della Marmara, da una famiglia di origini kosovare, e cresce calcisticamante nel Sakaryaspor, squadra con la quale debutta tra i professionisti all'età di 17 anni. Il primo club ad accorgersi delle sue grandi potenzialità è il Bursaspor, che gli regala il debutto in Super Lig e la prima chiamata della nazionale turca, ma la provincia va troppo stretta al Toro del Bosforo, che a 21 anni compie il grande salto trasferendosi ad Istanbul, nei giallorossi del Galatasaray. Il passaggio da una piccola realtà ad una internazionale non compromette il rendimento del giovane Sukur, che nella Capitale sembra inarrestabile: in soli tre anni mette a segno 71 gol in 135 presenze totali, trascinando i Cimbom alla conquista di due Super Lig e una Coppa di Turchia.

    L'INIZIO DI UN GRANDE AMORE - Per il prodigio del calcio turco arriva il momento di misurarsi con il calcio che conta: il Torino chiama e Hakan Sukur, dopo qualche tentennamento iniziale, accetta di trasferirsi all'ombra della Mole. L'avventura in granata non inizia nei migliore dei modi: già nel ritiro precampionato inizia a manifestare nostalgia per l'Anatolia, sentimento che lo spinge a sposare in fretta e furia la fidanzata pur di non rimanere solo in terra piemontese. Il ritiro estivo con la squadra di Sonetti non favorisce l'ambientamento alla nuova realtà del bomber turco, che in un'intervista dichiara senza mezzi termini di voler ritornare a casa il prima possibile. Detto, fatto. Dopo solo 5 presenze in campionato, il Galatasaray non rimane impassibile alla richiesta d'aiuto dei Hakan Sukur e lo riporta a gonfiare le reti sulle sponde del Bosforo.

    AL SERVIZIO DELL'IMPERATORE - La sua seconda parentesi con la maglia degli Aslanlar (Leoni) di Turchia coincide con un ciclo lungo 5 anni, in cui i giallorossi fanno incetta di titoli. Hakan Sukur, al suo ritorno in patria, trova Fatih Terim ad aspettarlo, per un connubio che regalerà grandi gioie ad entrambi. Il centravanti contribuisce subito alla vittoria della Coppa di Turchia, ma è dalla stagione successiva che inizano i grandi successi. L'Imperatore guida la squadra alla vittoria di 4 campionati consecutivi, a conclusione del ciclo il Galatasaray, con la vittoria della Coppa Uefa ai danni dell'Arsenal nella stagione 99-00, entra nella storia diventanto la prima squadra turca a vincere una competizione europea, con Hakan Sukur assoluto protagonista e autore di 11 gol in 17 presenze. A livello personale per il bomber il quadriennio è a dir poco sensazionale: tre Gol Krali (titolo di capocannoniere) consecutivi e un terzo posto nella classifica della scarpa d'oro 1998-1999 alle spalle di Jardel e Ronaldo, per un totale di 152 gol in 224 presenze, il tutto con la fascia da capitano al braccio.

    TROPPA RESPONSABILITA' - Roma, 12 aprile 2000. A sei mesi dall'operazione al tendine rotuleo il fenomeno Ronaldo torna in campo, ma dopo appena sei minuti dal suo ingresso, al primo tentativo di doppio passo, il ginocchio cede ancora: rottura completa del tendine rotuleo. Il presidente dell'Inter Moratti, con il brasiliano ko, un Vieri sempre alle prese con acciacchi fisici e con Zamorano ormai sul viale del tramonto, decide di fare un regalo ai suoi tifosi, acquistando uno dei centravanti più prolifici in circolazione. La stagione dei nerazzurri inzia come peggio non si potrebbe con la sconfitta nei preliminari di Champions League per mano dell'Helsinborg, mentre la sconfitta contro la Reggina alla prima giornata di campionato provoca il celeberrimo sfogo di Lippi in sala stampa con conseguente esonero. La stagione culmina con l'umiliante 0-6 incassato dal Milan, con il 6-1 inflitto dal Parma in Coppa Italia e con l'eliminazione in Coppa Uefa per mano dell'Alaves. Di Hakan Sukur i tifosi nerazzurri ricorderanno solo lo splendido gol segnato contro il Milan nel girone d'andata. Dopo 5 gol in 36 presenze con la maglia nerazzurra si trasferisce al Parma, ma anche in Emilia raccoglie la miseria di 3 reti in 16 apparizioni.  Prima di fare ritorno all'amato Galatasaray tenta l'avventura con la maglia del Blackburn, ma anche oltremanica le prestazioni sono bene al di sotto delle aspettative.

    DI NUOVO A CASA - All'età di 32 anni, deluso dalle esperienze lontano dalla Turchia, decide di fare nuovamente ritorno in patria. E' ancora il Galatasaray ad accoglierlo a braccia aperte per la gioia dei tifosi che vedono in Hakan Sukur un idolo indiscusso. Prima di ritirarsi, all'età di 37, il Kral riesce a collezionare ancora 72 gol in 186 partite che valgono la conquista di altri due titoli nazionali e una coppa di Turchia.

    L'UOMO DEI RECORD - I 52 centri in 112 partite gli valgono il primato di miglior marcatore di sempre della nazionale Turca, ma il nome di Hakan Sukur è impresso indelebilmente nella storia del calcio mondiale. Il 29 giugno 2002 infatti, in occasione della finale per l'assegnazione del terzo posto nel Mondiale nippocoreano, Hakan Sukur mette a segno il gol più veloce della storia della massima competizione per nazionali andando in rete dopo soli 11 secondi. In confronto al precedente record appaiono di poco conto i primati come miglior marcatore di sempre della Super Lig (249 gol) e come miglior marcatore turco nelle competzioni europee (13 centri).

    AL SERVIZIO DEL POPOLO TURCO - Dopo il ritiro dall'attività agonistica Hakan Sukur ha intrapreso la carriera di commentatore sportivo. Nel 2011, favorito dalla sua grande popolarità, è stato eletto come membro del parlamento turco all'interno del partito Akp di Erdogan. Nel 2013, in disaccordo con alcune linee guida ritenute troppo autoritarie del premier, si è allontanato dall'Akp e siede in parlamento in modo autonomo.

    Massimiliano Cappello

     


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