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    9 luglio 2006: che fine ha fatto Grosso?

    9 luglio 2006: che fine ha fatto Grosso?

    Oggi e sempre sarà il giorno delle ventitré leggende azzurre di Berlino. A nove anni esatti dal più importante successo della nazionale italiana nell'ultimo trentennio, il pensiero di tutto è naturalmente rivolto a lui: Fabio Grosso. Un ragazzo partito dalla provincia e arrivato a giocare, da protagonista, un Mondiale. Con il rigore guadagnato contro l'Australia agli ottavi, il gol in semi contro la Germania e soprattutto il penalty decisivo contro la Francia in finale è entrato, di diritto, nell'Olimpo dei campioni più amati del calcio italiano. In quanti hanno sognato di poter vivere una notte così, una notte alla Fabio Grosso. Eroe in nazionale, ma non altrettanto straordnario quando ha indossato la maglia dei club più importanti della sua carriera.

    SEMPRE ITALIA-FRANCIA - Le cose migliori, infatti, Grosso le ha fatte vedere con Perugia e Palermo. Serse Cosmi, prima, e Francesco Guidolin, poi, lo hanno aiutato a ottenere la convocazione dell'Italia e la chiamata dell'Inter. Nonostante la conquista della Supercoppa italiana e dello Scudetto nella stagione 2006-07, il terzino mancino non è riuscito a lasciare un grande ricordo di sé ai tifosi nerazzurri. Nella seconda parte di stagione Mancini gli preferisce quasi sempre Maxwell e al termine del campionato parte per la Francia, destinazione Lione. Con l'Olympique vince una Ligue 1, una Coppa e una Supercoppa in due anni, nel mezzo la spedizione sfortunata a Euro 2008 con la nazionale azzurra, battutta ai calci di rigore dalla Spagna ai quarti di finale. I trofei non bastano a conquistare la stampa francese. "Attacca troppo, ma difende poco", scrive La Liberation. La tappa d'Oltralpe può considerarsi così conclusa. Fabio ha ancora voglia di Italia e il 31 agosto 2009 passa alla Juventus.

    DAL CAMPO ALLA PANCHINA - L'impatto in bianconero è tutt'altro che esaltante. La Juve arriva settima per due anni consecutivi. Nella prima stagione gioca con regolarità, ma le sue prestazioni non soddisfano pienamente Marcello Lippi. Dopo averlo convocato nella lista preliminare, il ct non lo inserisce nell'elenco dei convocati per il Mondiale del 2010. L'ultimo partita in nazionale di Grosso resta, dunque, l'amichevole con l'Olanda giocata a Pescara il 14 novembre del 2009. Nella seconda annata alla Juve, scende in campo 21 volte tra campionato e Coppa Italia. Nell'estate successiva arriva Antonio Conte e il mancino romano perde definitivamente il posto da titolare. Gioca contro Siena e Catania - terza e quinta giornata - e poi non viene più convocato. La Juve torna a vincere lo Scudetto dopo Calciopoli, ma Grosso è l'unico della rosa a non partecipa alla premiazione finale. A fine campionato, rimane svincolato e nel dicembre 2012, a 37 anni, decide di ritirarsi per intraprendere la carriera di allenatore. Dall'11 marzo 2014 è il tecnico della Primavera della Juventus. Fabio studia per diventare grande come quel Marcello Lippi che lo ha fatto brillare con la maglia azzurra addosso. La strada è ancora lunga, ma per uno che ha insegnato a un'intera Nazione cosa vuol dire sognare, niente è impossibile.

    Matteo Palmigiano
    @palmi14


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