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    Che fine ha fatto? Drenthe, da golden boy del Real e le notti brave a Madrid a rapper e attore nelle serie tv

    Che fine ha fatto? Drenthe, da golden boy del Real e le notti brave a Madrid a rapper e attore nelle serie tv

    • Alessandro Di Gioia
    La vita e la carriera di Royston Rickie Drenthe si riassumono in tutto quello che potevano essere e invece non sono state: emozioni vorticose che si sono alternate in un susseguirsi di accadimenti, che hanno portato un giovane calciatore olandese di soli 20 anni a passare dal Feyenoord, squadra di Rotterdam nella quale è esploso, alla Casa Blanca del Real Madrid da "golden boy" e promessa del calcio mondiale. Fatica, speranza, gioia prima della fragorosa caduta, dovuta probabilmente all'età troppo acerba per compiere un salto di tale portata. Chiunque avrebbe rischiato di bruciarsi, come un novello Icaro che vola con le sue ali di cera troppo vicino al caldo sole: per Drenthe il botto è stato quanto mai fragoroso.

    DALLO ZIO DAVIDS AL CUGINO WIJNALDUM: UNA FAMIGLIA DI CALCIATORI - Nato a Rotterdam nel 1987, di origini surinamesi come Ruud Gullit e Clarence Seedorf, il piccolo Royston, dopo aver perso precocemente il padre, ucciso nelle vie della città, cresce in una famiglia di calciatori: il fratello Giovanni è infatti anch'egli un calciatore professionista. Lo zio invece è nientepopodimeno che l'ex centrocampista di Milan e Juventus Edgar Davids, mentre uno dei cugini è Georginio Wijnaldum, attualmente centrocampista in forza al Liverpool. Buon sangue non mente, dunque: per un certo periodo di tempo si pensò che Drenthe potesse diventare il migliore di tutti questi citati sopra. Entra infatti a soli 13 anni nel settore giovanile del Feyenoord, prima di passare per due anni all'Excelsior Rotterdam: il ritorno al "De club van het volk" , il "club del popolo", come vengono chiamati in Olanda i biancorossi, coincide con il passaggio nella seconda squadra, dove ritrova il proprio mentore Henk Fraser.

    LA VITTORIA DELL'EUROPEO UNDER 21 DA PROTAGONISTA - Nel corso di un torneo giovanile disputato in patria,  la Otten Cup, l'appena 18enne realizza tre gol all'Ajax giocando da ala sinistra e inizia ad essere convocato anche in prima squadra.da Erwin Koeman, fratello di Ronald, che gli offre un contratto da professionista e lo lancia senza esitazioni nella massima serie olandese. Drenthe, grazie alla propria energia e a quella duttilità che lo contraddistinguerà per tutta la carriera, si conquista il posto da titolare: può essere impiegato sia come esterno basso e alto ma anche come centrocampista o come tornante d'attacco. Ma la vera svolta arriva con la maglia della Nazionale olandese, che a differenza del fratello sceglie di vestire anteponendola a quella del Suriname, durante l'Europeo Under 21 giocato nell'estate del 2007, vinto proprio dagli Oranje in casa ai rigori contro l'Inghilterra, con Drenthe che realizza uno dei penalty decisivi, viene premiato come miglior giocatore del torneo e si laurea campione accanto a compagni del calibro di Ryan Babel.

    IL REAL MADRID: DEBUTTO DA SOGNO E OSTACOLO MARCELO - Il Real Madrid infatti lo nota e lo acquista per 14 milioni di euro dal Feyenoord, presentandolo in pompa magna al Santiago Bernabéu insieme al connazionale Wesley Sneijder: il debutto ufficiale è da sogno, durante la gara di ritorno della Supercoppa di Spagna contro il Siviglia, quando gioca come centrocampista centrale e realizza anche il gol del momentaneo 1-1, prima della sconfitta per 5-3. I Blancos sono convinti di aver trovato finalmente corsa e polmoni in una squadra di piedi raffinati: si alterna nei ruoli di mezzala e terzino sinistro, ma ha una terribile sfortuna, quella di trovarsi davanti un certo Marcelo, in piena rampa di lancio. La prima stagione è buona, nelle altre due gioca pochissimo e inizia a pensare a divertimenti alternativi al calcio, intristito e sconsolato.

    IL DIFFICILE RAPPORTO CON MOURINHO - Dal 2007 al 2010, li allenatori che si succedono sulla panchina madrilena non lo utilizzano quasi mai, anche se la vera pietra tombale sulla sua carriera al Real la mette Josè Mourinho. Lo stesso Drenthe ha ripercorso la sua carriera in una biografia e in un'intervista rilasciata al quotidiano spagnolo Marca: ​"Ho vinto una Supercoppa e un campionato, rimarrò sempre un tifoso. Ho realizzato il sogno di giocare nel miglior club della storia. I problemi per me sono iniziati con l'arrivo di Mourinho, colui che mi fece lasciare il Real Madrid. Nell'estate del 2010 ho lavorato duramente, Marcelo era infortunato e quindi potevo avere spazio per giocare. Eppure, improvvisamente, durante l'ultimo giorno di mercato mi ha detto che dovevo andare via, che non poteva fare nulla e che era una cosa che riguardava Valdano. Ho avuto meno di 24 ore per scegliere una squadra e, alla fine, andai all'Hercules in prestito".​

    LE NOTTI BRAVE E LA PARABOLA DISCENDENTE - Problemi non solo in campo, ma anche fuori: "Spesso uscivo di notte, anche in gran segreto. Quante pazzie abbiamo fatto: una volta, insieme a Robinho, sono andato in un casinò e abbiamo visto due belle ragazze. Abbiamo passato una grandiosa nottata insieme a loro, ma alla fine ci chiesero 1000 euro a testa. Non pensavo assolutamente di doverle pagare, credevo fosse solo divertimento. Non avevo contanti e mi vergognavo". Insomma, non proprio la vita che si confa a un calciatore: infatti la carriera di Drenthe imbrocca una parabola discendente. Dopo gli infruttuosi prestiti all'Hercules e all'Everton, firma un contratto di un anno con i russi dell'Alanija Vladikavkaz. prima di iniziare un vagabondaggio che lo porta in Inghilterra, al Reading e allo Sheffield Wednesday, in Turchia, al Kayseri Erciyesspor, negli Emirati Arabi, al Baniyas, e di nuovo in Olanda, allo Sparta Rotterdam e nei dilettanti del Kozakken Boys.

    L'ADDIO AL CALCIO A 30 ANNI: RAPPER E ATTORE - Prima del precoce ritiro, a soli 30 anni: "Ho deciso di ritirarmi dal calcio a 30 anni perché non ero felice. Ero stanco e deluso. Non mi piace il mondo del calcio professionistico. Ho avuto problemi con gli agenti che mi hanno avvicinato. Nel calcio ci sono persone che non sono oneste: c'erano persone che mi cercavano solo per ingannarmi. Adesso gioco con gli amici per divertirmi”.​ Appassionato di musica rap, ha inciso alcune canzoni insieme al collega connazionale Ryan Babel e al rapper U-Niq: col nome d’arte di Roya2Faces, ha pubblicato il suo primo singolo. Ma non è finita qui, musica e libri non gli bastano: tocca al cinema, visto che recita in una serie tv poliziesca olandese, "MOCRO MAFIA!". Sperando che, a 33 anni, Royston Drenthe abbia finalmente trovato la propria strada. Ad maiora!

    @AleDigio89
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