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Che fine ha fatto? Il rifugiato Bogdani: da Pioli, Conte e la notte folle con CR7 alla laurea in economia e commercio
MIGLIOR MARCATORE CON L'ALBANIA, DA RIFUGIATO AL MATRIMONIO - Miglior marcatore di sempre della nazionale albanese, con 18 reti, nasce a Tirana nel 1977 ma si trasferisce giovanissimo in Italia, arrivato assieme ad alcuni connazionali come rifugiato. Nel Belpaese trova anche l'amore, dato che si sposa con Rossella Ariodante, avvocatessa salernitana, e il suo testimone di nozze, nonché amico ed ex compagno di squadra, è Leandro Rinaudo.
L'UNIVERSITA' DI TIRANA E L'AMICIZIA CON PIRLO, PIOLI... - Calcisticamente debutta prima in Turchia, poi in Croazia e infine a Reggio Calabria, dove arriva a 23 anni. Prima punta fisicata e forte, spesso seguito dalle ragazze per il bell'aspetto, è parente del fondatore dell'Università di Tirana e della showgirl Eva Murati: abile nel gioco aereo e nelle sponde, diventa subito idolo nella Reggina, dopo un gol nel derby contro il Cosenza e un'insperata salvezza, a e Salerno, tanto da guadagnarsi la chiamata del Verona. A Reggio conosce Andrea Pirlo e Robero Baronio, a Verona debutta con Stefano Pioli in panchina, con il quale ha ancora rapporti.
IBRA E RONALDO KO, LE CHIAMATE DI CONTE PER GIACCHERINI - Anche Siena e Cesena sono tappe fondamentali della sua carriera. Con i romagnoli batte il Milan di Zlatan Ibrahimovic, appena arrivato in rossonero, marcando la rete del 2-0: il Diavolo poi si laureerà campione d'Italia. Diventa anche "sponsor" del suo compagno Emanuele Giaccherini, con l'allora ct dell'Italia Antonio Conte che spesso gli telefona per saperne le condizioni. E affronta Cristiano Ronaldo con la maglia della nazionale, oltre che da vice di De Biasi: la vittoria a Lisbona fu fondamentale per la qualificazione dell'Albania a Euro 2016.
LA LAUREA, KUMBULLA E L'ORGOGLIO ALBANESE - Laureato in Economia e commercio, dopo il ritiro entra a far parte dello staff della Nazionale albanese come osservatore e come assistente di Gianni De Biasi, prima di venire nominato ct della selezione Under 19, nella quale ha lanciato il romanista Marash Kumbulla. Sempre molto orgoglioso di rappresentare la propria nazione, come dichiarato dopo la storica qualificazione all'Europeo: "È un momento di rivalsa per un popolo che per anni ha sofferto tanto. Siamo sempre stati considerati fanalino di coda del Continente. Identificati come immigrati, per non dire criminali. Adesso guardiamo tutti a testa alta, anche nel pallone. Siamo felici di aver regalato questa gioia al nostro Paese".
@AleDigio89