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    Champions, parte l'asta per i diritti tv: Telecom il vero ostacolo di Sky

    Champions, parte l'asta per i diritti tv: Telecom il vero ostacolo di Sky

    Sta per entrare nel vivo la partita per l'assegnazione dei diritti televisivi in Italia per la trasmissione della Champions League dal 2018 al 2021, con un'offerta destinata ad arricchirsi in virtù della decisione della Uefa di allargare a 4 squadre di Serie A la partecipazione alla fase finale della massima competizione europea. Soltanto in Italia e in Spagna non si conosce il nome del soggetto televisivo che trasmetterà la Champions, dopo che in Germania, Inghilterra e Francia i giochi sono già stati definiti.

    Il termine ultimo per il nostro Paese è il prossimo 12 giugno e tutti gli indizi portano a Sky come grande favorito per la trasmissione in esclusiva dei match europei sia per l'offerta pay che in chiaro. Con Mediaset attualmente non interessato a partecipare ad aste al rialzo, il timore della Uefa è che la tv del gruppo Murdoch non abbia concorrenti e possa dettare il prezzo, ragion per cui la chiusura dell'asta è stata rimandata. In ambienti economici, c'è grande curiosità per le possibili mosse di Discovery, che potrebbe decidere di farsi avanti per Eurosport, ma soprattutto di Telecom, per cui da tempo si paventa un ingresso in Mediaset, che a quel punto avrebbe gli argomenti economici per sfidare Sky. Azionista al 30% del gruppo di telecomunicazioni italiane è quel Vincent Bolloré, patron di Vivendi al centro di un contenzioso legale con Fininvest dopo il mancato accordo per l'acquisizione di Premium, che vorrebbe rifarsi della beffa subita in Francia per mano di SFR Sport, che con una maxi-offerta ha portato a casa i diritti triennali di Champions ed Europa League.

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