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Tuchel e il Chelsea sfiorano il miracolo, ma i singoli e l'andata consegnano le semifinali al Real: 2-3, che spettacolo!
Un avvio veemente da parte dei Blues era quello che ci si poteva aspettare: poco prima del quarto d’ora, Mason Mount trova l’angolo alla sinistra di Courtois per la rete che riapre il discorso qualificazione. Il Real, fin lì pericoloso solo con una serpentina di Vinicius, prova a scuotersi, ma è la squadra di Tuchel a dettare il ritmo della gara e ad andare vicina alla porta avversaria con un siluro di Rudiger. Qualche problema per Loftus-Cheek dà modo al Real di riordinare le idee prima dell’intervallo.
Il copione, però, non cambia affatto: Courtois rischia su Havertz, James guadagna un calcio d’angolo sul quale è proprio Rudiger, il difensore con le valigie in mano, a colpire di testa per il gol del doppio vantaggio-pareggio complessivo. A questo punto la reazione del Real è obbligatoria: Benzema reclama un rigore, Kroos su punizione chiama Mendy a una gran parata. Ma il Chelsea non si limita a difendere e Havertz mette i brividi al Bernabeu con un bel contropiede. Poco dopo l’ora di gioco, Alonso completa una rimonta clamorosa, ma l’arbitro Marciniak annulla per fallo di mano dell’esterno il cui nonno ha giocato nel Real. Gol annullato, gol subito? Quasi: Benzema coglie la traversa di testa su cross dalla sinistra. Ma è qui che sale in cattedra Timo Werner: mai decisivo fin qui da quando è arrivato dal Lipsia, il tedesco si inventa un gol capolavoro saltando mezza difesa del Real prima di battere Courtois da distanza ravvicinata. Lo stesso Courtois evita il cappotto su Havertz, poi Modric decide che non è finita e d’esterno mette in porta Rodrygo: 1-3, tutto in parità, stesso risultato dell’andata, che resiste fino al 90’ con un brivido finale: Pulisic va ad un soffio dal gol-qualificazione a tempo praticamente scaduto.
L’inerzia della gara è ora a favore del Real, che spinge e trova la rete del primo vantaggio della serata con Benzema, servito ottimamente da Vinicius con un cross dalla sinistra. Il Bernabeu riprende fiato e canta per i Galacticos, ora di nuovo padroni del campo. Il Chelsea ha esaurito le energie, o comunque non riesce più a rendersi pericoloso, salvo poi tornare ad attaccare a spron battuto nel finale con un bel tiro di Ziyech, un colpo di testa di Havertz e una chance clamorosa per Jorginho. Finisce 2-3, Tuchel ha accarezzato l’impresa, ma ad Ancelotti, forte del vantaggio dell’andata sono bastati due giocatori sublimi e un cambio ben assestato dopo 73 minuti di apnea.
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