La Lazio è abbonata al tempo di recupero: Pedro firma il colpaccio sul Celtic al 95°!
Una vittoria pazzesca, in pieno recupero (come nell'1-1 con l'Atletico all'esordio), che cancella il tabù trasferta in Champions League - la Lazio non vinceva fuori casa dal 2003 - mentre il Celtic rimanda ancora un appuntamento che resiste dal lontano 2017 - e consente alla formazione di Sarri di restare appaiata all’altra capolista del girone, l’Atletico Madrid, vincente per 3-2 sul Feyenoord. Finisce 2-1 a Glasgow, col botta e risposta tra Furuhashi e Vecino nel primo tempo in una gara sostanzialmente equilibrata e il colpo di scena regalato da Pedro al 95°.
BOTTA E RISPOSTA - Partenza da incubo per la Lazio, in crisi in campionato (già 4 ko nelle prime 7 giornate) e salvata solo da Provedel nell’esordio contro l’Atletico in Champions: ad approfittarne è uno dei quattro giapponesi in campo dal primo minuto (gli altri sono Maeda, Hatate e Kamada), Furuhashi, che supera Provedel al 12’ su assist in profondità di O’Riley. I biancocelesti faticano a reagire e concedono un’altra opportunità a Maeda, ma al 29° trovano il gol del pari sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Un episodio che dà coraggio alla formazione italiana, che gestisce con tranquillità il finale di frazione senza più concedere grosse chance ai padroni di casa. Anche l’inizio della ripresa vede il Celtic partire meglio e costruire al 58’ un’opportunità con Hatate, stoppato da un attento Provedel.
PAREGGIO SCRITTO MA... - Inizia la girandola dei cambi - Sarri toglie nell’ordine Felipe Anderson, Luis Alberto, Immobile, Zaccagni e Lazzari - ma a livello di chance da rete succede davvero poco fino all’82°, quando Luis Palma, imbeccato da Maeda trova la deviazione vincente: arriva però la segnalazione del VAR e, dopo review, il gol è annullato per fuorigioco. La partita sembra volgere verso il più classico dei pareggi quando, al 95°, Guendouzi pesca sul secondo palo Pedro (non segnava nella massima competizione europea dalla stagione 2017/2018 col Chelsea), che di testa beffa Hart e regala alla Lazio una notte magica. Una notte da Champions League, ora tutta da vivere.
BOTTA E RISPOSTA - Partenza da incubo per la Lazio, in crisi in campionato (già 4 ko nelle prime 7 giornate) e salvata solo da Provedel nell’esordio contro l’Atletico in Champions: ad approfittarne è uno dei quattro giapponesi in campo dal primo minuto (gli altri sono Maeda, Hatate e Kamada), Furuhashi, che supera Provedel al 12’ su assist in profondità di O’Riley. I biancocelesti faticano a reagire e concedono un’altra opportunità a Maeda, ma al 29° trovano il gol del pari sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Un episodio che dà coraggio alla formazione italiana, che gestisce con tranquillità il finale di frazione senza più concedere grosse chance ai padroni di casa. Anche l’inizio della ripresa vede il Celtic partire meglio e costruire al 58’ un’opportunità con Hatate, stoppato da un attento Provedel.
PAREGGIO SCRITTO MA... - Inizia la girandola dei cambi - Sarri toglie nell’ordine Felipe Anderson, Luis Alberto, Immobile, Zaccagni e Lazzari - ma a livello di chance da rete succede davvero poco fino all’82°, quando Luis Palma, imbeccato da Maeda trova la deviazione vincente: arriva però la segnalazione del VAR e, dopo review, il gol è annullato per fuorigioco. La partita sembra volgere verso il più classico dei pareggi quando, al 95°, Guendouzi pesca sul secondo palo Pedro (non segnava nella massima competizione europea dalla stagione 2017/2018 col Chelsea), che di testa beffa Hart e regala alla Lazio una notte magica. Una notte da Champions League, ora tutta da vivere.