Cessione Samp, i retroscena: tra smentite, inglese maccheronico e... Praet
L'offerta dei nuovi acquirenti, ritoccata verso l'alto con l'innesto di nuovi capitali (che Garrone nega siano i suoi) dovrebbe andare a buon fine, convincendo il Viperetta a cedere. Ferrero però sta allungando i tempi, qualcuno ipotizza anche per impostare una trattativa per la cessione di Praet aumentando la parte fissa dell'offerta. La cessione del belga e di Andersen per una cifra complessiva di 50 milioni infatti porterebbe 10 ulteriori milioni in cassa a Ferrero, più altri 10 che entrerebbero in caso di permanenza per due anni della Samp in Serie A. Ciò però si scontra con un'altra necessità del patron, quella di vendere in tempi brevi per poi dedicarsi al Palermo.
Nel frattempo emergono alcuni interessanti dettagli relativi alla giornata di ieri. In mattinata infatti al telefono di Ferrero rispondeva uno sconosciuto che, in un inglese maccheronico, rispondeva "Negotiation, negotiation". In seguito, la cornetta veniva monopolizzata da Ferrero che riprendeva la gag ridendo: "Can't speak, I'm in London for negotiation", ossia "Non posso rispondere, sono a Londra per la trattativa". In realtà Ferrero ieri era a Milano con Osti, a trattare nella capitale londinese erano infatti altri membri della Samp.
Ferrero poi aggiungeva a Il Secolo XIX, quasi rabbiosamente: "Continuate pure a vendere vertici e trattative ovunque ma evitate di chiedere conferma a me che sto lavorando per la Samp. Sono settimane anzi mesi che va avanti questa storia e le mie smentite non servono a niente. Avete vinto voi - ha concluso il patron - scrivete quello che volete, ma il presidente della Samp sono io fino a quando non deciderò di vendere".