Cessione Sampdoria, Ferrero voterà 'no' ai soci e all'aumento di capitale: gli scenari
La motivazione alla base di tale scenario è la seguente: l'aumento chiesto dal Consiglio di Amministrazione è legato esclusivamente a un problema di cassa, cioè l'impossibilità di fare nuovo debito, e non al patrimonio netto. Esso infatti, anche considerando la perdita di esercizio del 2022, resterà sopra i 14 milioni del capitale sociale. Inoltre, la famosa rateizzazione dei 30 milioni di debiti previdenziali in scadenza il 19 avrebbe impatti sulla cassa e non sul patrimonio. Per di più, permane la sensazione che si possa trovare una soluzione con il Governo.
Per questi motivi, Ferrero e famiglia vorrebbero far passare il messaggio che ad oggi non sussista l'esigenza legale di una ricapitalizzazione per azzeramento del patrimonio netto. Questa, peraltro, era la cosiddetta soluzione-Barnaba per prendere la Samp a zero. Altro nodo: il Cda non potrebbe esercitare pressioni sui Ferrero perché il dovere degli amministratori è tutelare il patrimonio della società, non azzerarlo.
Gli scenari a questo punto sono sostanzialmente tre. Il primo: Ferrero avrà trovato formule alternative per sopravvivere, che potrebbero ulteriormente indebolire la Samp consentendogli di andare avanti per un po'. Il secondo, invece, coinvolge il Cda, che a quel punto dovrà avviare un percorso di gestione della crisi, drammatico sotto il profilo sportivo, con mercato di gennaio di vendita totale. Terza opzione: qualcuno starebbe utilizzando la 'guerra' tra Barnaba e Ferrero per preparare la mossa vincente, spiazzando la concorrenza.