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  • Cessione Sampdoria a Vialli, la versione di Vidal: 'Ecco come andò'

    Cessione Sampdoria a Vialli, la versione di Vidal: 'Ecco come andò'

    La vicenda della mancata cessione della Sampdoria al gruppo guidato da Gianluca Vialli continua a far discutere ancora oggi, a distanza di oltre un anno dalla sua conclusione. Questa volta, a fornire la sua versione dei fatti è stato Gianluca Vidal, commercialista di Massimo Ferrero e da qualche tempo uomo dei conti del club blucerchiato.

    Il numero due del Viperetta ha affidato a Il Secolo XIX, lo stesso organo a cui aveva rivelato la sua valutazione da 110 milioni di euro - debiti esclusi - della Samp, una ricostruzione della vicenda dal punto di vista della famiglia Ferrero. Stando al quotidiano, nonostante le voci diffuse a marzo 2019 e relative ad un'imminente chiusura della trattativa in occasione di Sampdoria-Milan,  in realtà non ci sarebbero ​stati preliminari d'acquisto, ma solo un'offerta non vincolante da una cinquantina di milioni respinta da Ferrero, che potrebbe essere stata confusa con un preliminare, generando l'incomprensione. Nel frattempo il fondo Aquilor avrebbe all'eppca effettuato un sorpasso grazie al sostegno economico del principe saudita Al Saud, proprietario dello Sheffield. Aquilor trattava con Mediobanca, advisor scelto da Ferrero, ma dopo il periodo di esclusiva ottenuto avrebbe lasciato sfumare l'operazione a causa del contenzioso tra Al Saud e il suo socio allo Sheffield. 

    Contestualmente, il gruppo Vialli avrebe nuovamente presentato un'offerta non vincolante il 9 agosto 2019 da 82,5 milioni, strutturata con 65 milioni da pagare alla firma, almeno 12,5 milioni legati alla cessione di Andersen e Praet, con il 33,33% della cifra in caso la loro vendita fosse avvenuta ad una cifra superiore, più il valore che un perito avrebbe attribuito a Corte Lambruschini, stimata in 2-2,5 milioni di euro. Totale appunto quasi 83 milioni, debiti esclusi. Un importo che Ferrero avrebbe considerato accettabile.

    "Ricostruzione e numeri corretti" ha confermato Vidal "e poi l'operazione si è allungata proprio sulle garanzie". E poi? Secondo il commercialista, il brutto inizio di campionato avrebbe messo paura ai due miliardari americani: "A quel punto Dinan e Knaster si sono spaventati e hanno buttato sul tavolo un prezzo molto ridotto per uscire dalla trattativa" conclude l'uomo di fiducia di Ferrero. 

    Ci sarebbero state anche delle stranezze nell'ultima fase della vicenda. Sempre secondo il quotidiano, Dinan e Knaster avrebbero fatto richieste non da acquirenti ormai prossimi all'acquisto, quanto se mai chiarimenti relativi alla prima fase delle trattative. Il giornale ipotizza un ruolo non particolarmente chiaro da parte di Fausto Zanetton, socio di Vialli e per lunghi mesi nuico tramite tra le parti del gruppo. Zanetton sarebbe entrato nella società con una quota di minoranza della stessa.

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