Cessione del Milan, Yonghong Li tiene bloccati 364 milioni del fondo Elliott
COSA STA SUCCEDENDO - Tutto parte nel 2017 con lo storico closing che, dopo anni di trionfi anche planetari, ha portato il Milan da Silvio Berlusconi a Yonghong Li. Un affare che si conclude però solo grazie al prestito da 303 milioni di euro a tassi da capogiro (oscillanti tra il 7,7 e l’11,5%) del fondo Elliott. Al prestito erano legate una serie di vincoli e di obblighi di rientro molto stringenti che infatti l’uomo d’affari cinese non è riuscito a rispettare facendo scattare l’escussione del pegno a favore dell’hedge fund americano. Siamo nel 2018. Quattro anni dopo, a fine aprile 2022, Mister Li decide di rivolgersi al tribunale lussemburghese contestando proprio quell’operazione, l’esecuzione del pegno a causa del mancato aumento di capitale da 32,3 milioni legato al prestito di Elliott, e ottiene qualche settimana dopo il congelamento di 364 milioni del fondo di Gordon Singer. Nell’affare Milan tra caparre, soldi versati al momento del closing e versamenti di aumenti di capitale, Li ha messo sul piatto poco meno di 400 milioni di euro. Ora sta provando a rientrare, anche solo in parte, di quanto investito in una delle operazioni più incredibili della recente cronaca finanziaria.