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Cesenamania: un pareggio che profuma di vittoria
Smaltita l'ubriacatura da risultato sono tornate alla mente le tante pecche della squadra, questa volta tutte concentrate nel reparto difensivo. La totale assenza di terzini sinistri arruolabili ha portato Di Carlo a proporre Krajnc sull'out sinistro con la coppia centrale formata da Capelli e Lucchini, esattamente come contro la Roma. A differenza del match casalingo contro i capitolini però per tutti e tre la prova è stata ampiamente insufficiente, soprattutto per i centrali. Dalla cintola in su le cose sono andate meglio, nonostante gli acciacchi di Mudingayi e i tanti infortuni. Cascione, entrato dalla panchina, ha saputo dare maggiore fluidità al gioco rispetto a De Feudis e in attacco Brienza ha cambiato volto alla partita. La sua punizione si commenta da sola. Nota a parte per Succi, alla seconda partita consecutiva da ottobre ma comunque decisivo. Il capitano d'ora in avanti potrebbe anche trovare una maglia da titolare.
Una rimonta di questa portata su un campo storicamente avaro di gioie non può che migliorare il morale dello spogliatoio, accrescendo anche la fiducia verso il futuro. Nelle ultime cinque partite il Cesena ha perso solamente contro la Roma, cedendo alla maggiore caparbietà dell'avversario in una partita tanto difficile per il Cesena quanto importante per la Roma. La classifica rimane impietosa e mai come oggi è giunto il momento di vincere, di imprimere quella svolta al cammino fin qui fatto. Ed è proprio per questi motivi che il match di domenica, alle 12.30 contro il Chievo, riveste importanza fondamentale. Si dovrà vincere a tutti i costi, senza se e senza ma. Solo in questo caso il tormentone "rendiamo possibile l'impossibile" coniato da Di Carlo nella mixed zone del 'Bentegodi' potrebbe davvero rispecchiare il destino di una squadra fino ad ora troppo discontinua per dare l'impressione di poter centrare il miracolo.