Era tutto troppo bello per essere vero. Andare a punti con Inter e Roma poteva rappresentare la più classica delle iniezioni di fiducia, quella ricarica emotiva per squadra e ambiente che tutti continuano ad augurarsi. Invece no. Dopo il punto condito di rimpianti raccolto a Milano è arrivata la sconfitta interna contro una Roma apparsa si concentrata e tignosa ma comunque troppo brutta e impaurita rispetto ai fasti autunnali. Insomma non si affrontava di certo una squadra imbattibile e al top della forma. Ma veniamo al match. La partita del Cesena è tornata ad essere in linea con la maggior parte delle prestazioni registrate in questi mesi: pochezza di idee in fase offensiva, insicurezza generale durante il possesso palla e quei soliti errori individuali di cui pare proprio non si possa fare a meno. Davvero un peccato questa sconfitta perché il primo tempo, nonostante quanto appena detto, era stato ben gestito, con furbizia tattica e quel pizzico di buona sorte necessaria per fermare tutte le grandi squadre. Poi al 41' il gol di De Rossi, puntuale come le tasse in buste paga. Eppure a ripensarci è andata pure bene. Al triplice fischio di Damato - artefice dell'ennesimo arbitraggio rivedibile nei confronti del cavalluccio - il campionato dei bianconeri appariva terminato, con l'Atalanta fuggita a +7 in virtù della vittoria che stava maturando in quegli istanti al San Paolo. Il gol di Zapata arrivato al 89' di Napoli-Atalanta permette infatti di continuare a sperare, di dare per possibile il recupero di 5 punti in 10 giornate. Impresa che rimane difficile. Difficilissima. Quasi impossibile. Fortunatamente ora il calendario concede due settimane di pausa, lasso di tempo utile per recuperare le forze e fare mente locale sul da farsi. Si vocifera che alla ripresa del campionato mister Di Carlo possa nuovamente contare su Brienza e Renzetti, unici giocatori dimostratisi davvero insostituibili. Oltre a loro potrebbe tornare in gruppo anche la nebulosa Cazzola, fermo ai box dall'estate dopo l'operazione al menisco riguardante lo stesso ginocchio infortunato nel 2013. Al contrario saranno ancora indisponibili Marilungo, Valzania e Tabanalli: per tutti loro, con il passare delle settimane, si fa sempre più concreta l'ipotesi di non tornare più in campo. Per centrare il miracolo conterà quindi la compattezza dello spogliatoio, il ragionare giornata per giornata e soprattutto bisognerà vincere tutti i match più abbordabili in casa, come ad esempio quelli contro Atalanta, Sassuolo, Chievo e Cagliari. La ricetta e gli ingredienti ci sono. Ora palla ai cuochi...