Cesenamania: la partita della vergogna
Negli ultimi 5 match, coincisi con altrettante brucianti sconfitte, mister Di Carlo ha sprecato quel tesoretto di fiducia e gradimento che si era costruito nei mesi trascorsi all’inseguimento del treno salvezza. Un gradimento generalizzato, registrato sia fra la tifoseria sia all’interno della dirigenza. Il Cesena per alcuni tratti della sua gestione è sembrata una compagine capace di compiere l’impresa, sensazione mai davvero percepita sotto la gestione Bisoli. Poi, tutt'a un tratto, la rotta si è invertita. Ed eccoci ancora alle ultime 5 partite, con l’ultima prestazione - quella di Torino - che è senza dubbio il più limpido manifesto di questa resa incondizionata. Contro i granata si è visto un undici iniziale farcito di giocatori già abbondantemente dimostratisi inadeguati, non si sono visti i ragazzi della primavera nonostante gli annunci del pre-partita e, soprattutto, la squadra ha mostrato uno spirito davvero inaccettabile.
Forse le insistenti voci su Massimo Drago o Pasquale Marino hanno fatto sì che la squadra affrontasse le ultime settimane con la consapevolezza di stare lavorando per un allenatore a fine corsa, o forse sono venute meno le motivazioni allo stesso Di Carlo, ormai conscio del mancato rinnovo di contratto.
L’unica certezza è quella rappresentata da ciò da cui non si dovrà ripartire in Serie B: arrendevolezza, poca voglia persino di giocare, errori grossolani e partite letteralmente regalate agli avversari. Il Cesena può perdere, ma almeno deve lottare.