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    Cesenamania: il gigante buono venuto da lontano

    Cesenamania: il gigante buono venuto da lontano

    Ci sono giocatori che rimangono nell'ombra per anni, respirando polvere nei campi più dissestati o costretti ad accettare destinazioni non gradite pur di non rinunciare al sogno della vita: diventare calciatore professionista. Uno di questi giocatori risponde al nome di Milan Djuric. Nato in Bosnia nel 1990, Milan è cresciuto in Italia a causa del conflitto nei Balcani che spinse la famiglia ad emigrare dal paese d'origine. Nonostante le difficoltà legate alla nuova vita in Italia la storia calcistica del ragazzo inizia subito bene. La prima squadra fu la Vis Pesaro, poi il San Marino lo portò sul titano e, da ultimo, arrivò il passaggio al Cesena a soli 17 anni. Goran Djuric, il papà, in gioventù fu attaccante in Serbia e anche il fratello di Milan, Marco Djuric, fa il calciatore e anch'egli, ad oggi, è di proprietà del Cesena. L'esordio nel calcio che conta arrivò in una serata autunnale del 2007, dove Milan subentrò a Sacilotto nella gara poi persa 4-1 al 'Martelli' di Mantova. Poche settimane dopo, precisamente l'8 dicembre, arrivò anche il primo gol in carriera, contro il Frosinone. Quella però non fu una stagione fortunata. Il Cesena retrocesse in Lega Pro con disonore, arrivando ultimo e portandosi in terza serie tanti debiti quanti malumori societari. Non a caso, in quei mesi, ci fu il cambio della guardia fra Lugaresi e Campedelli al timone del cavalluccio. A 18 anni appena compiuti Djuric tornò nelle categorie di competenza, le giovanili. Solo nella stagione 2009/2010 fu reinserito nelle gerarchie della prima squadra, raccogliendo 27 presenze e 3 gol in quella che fu la prima promozione in serie A di mister Bisoli. Con il Cesena in massima serie però Milan non ebbe più spazio nelle rotazioni di campo e, sin dall'estate, lascio la Romagna. Crotone, Ascoli, ancora Crotone, Cremonese, Trapani e Cittadella per un totale di 4 stagioni passate in giro per l'Italia ad alterne fortune. Esperienze che Milan non ha mai rinnegato, affermando di essersi fatto le ossa grazie alle situazioni più disparate e di aver finalmente imparato a fare il calciatore, anche in prestito. Una volta tornato alla base, nell'estate 2014, il destino gli ha riservato la sorpresa che, fino ad ora, gli sta cambiando la vita. Bisoli, in accordo con la società, scelse di trattenere Djuric al Cesena, evitando di spedirlo per l'ennesima volta in prestito e considerandolo un'attaccante utile alla causa. Per la verità la scelta fu dettata anche dal portafoglio: il club non poteva permettersi di sostituire Djuric con un giocatore di maggior fascino e nome. Come noto, a dicembre Bisoli ha salutato e l'arrivo di Di Carlo, per la punta bosniaca, è stato un vero e proprio toccasana. Tante presenze, tanto lavoro e tantissima fiducia da parte del tecnico. Milan però rimane con i piedi ben saldi a terra e non usa mezzi termini. È consapevole di essere un attaccante che lavora per la squadra con pochi gol in canna da spendere ad ogni stagione. D'altronde se Djuric segnasse con regolarità si tratterebbe del nuovo Ibrahimovic, essendo alto ben 199 centimetri. Il gol e l'assist arrivati con la Juventus per il gigante di Tusla costituiscono il punto più alto della carriera ma la lista dei sogni è ancora lunga. Arrivare in doppia cifra in campionato, entrare nel giro della nazionale per euro 2016 e perché no, anche un bel rinnovo di contratto con il Cesena. In attesa della prossima prestazione da otto in pagella, magari ancora in questo campionato, in bocca al lupo Milan.

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