Grazie al buon Tonino Guerra è risaputo un po' in tutta Italia, ma da queste parti lo sappiamo meglio: l'ottimismo è il profumo della vita. E allora, dopo l'ennesima bruciante scoppola casalinga subita dai bianconeri cerchiamo di farci una bella trasfusione di ottimismo in vista di una domenica, che non sarà propriamente una passeggiata in quel di Milano. Di positivo, innanzitutto, c'è una certezza, che di questi tempi non è poco: peggio di così, classifica alla mano, non può andare. Salvo clamorose quanto improbabili penalizzazioni, infatti, il Cesena non potrà scendere sotto gli zero punti attuali. Discutibile sarcasmo a parte, però, per una volta faccio mio l'uso della prima persona singolare per gettarmi in un personale pronostico-kamikaze: questo Cesena saprà stupirci anche in positivo. Difficile, ad oggi, dare credito ad una pensata del genere, ma il sottoscritto ha il brutto vizio di essere da un lato un po' sognatore, e dall'altro di credere fortemente in coloro che, innamorati di un'idea, continuano imperterriti la propria strada fregandosene del malumore di contorno.

Voglio quindi credere ad un cavalluccio in fase di rodaggio, che tra qualche settimana sarà capace di mettere sotto qualunque avversario con il suo gioco spumeggiante. Voglio credere che davvero Bogdani debba starsene relegato in tribuna mentre c'è un risultato da recuperare e dalla difesa partono lanci su lanci a cercare la testa di Mutu. Voglio credere, insomma, nel progetto di Marco Giampaolo. Perchè voglio crederci? Perchè al di là della mia personale visione romantica del football, credo che ci sia un motivo importante se nelle mie tasche non vi sono patentini made in Coverciano mentre in quelle del tecnico bianconero sì; perchè non voglio pensare che un 'credo' calcistico sia più forte dell'evidenza dei risultati e di quanto si vede sul campo. Perchè credo che il Cesena di ieri, così come quello di Catania, sia stata una squadra con talmente pochi attributi e idee di gioco, che il primo ad accorgersene sia stato proprio l'allenatore. 

Ho fiducia in Giampaolo, cosa che detta oggi da chi scrive di calcio può suonare un po' come un 'credo nell'Euro' dalla bocca di un economista... ma voglio sforzarmi di farlo. E spero vivamente che lui e i suoi ragazzi cancellino al più presto quello zero in classifica, portandosi in zone più tranquille. A quel punto, finalmente, potrò chiedere al mister di risolvere tutti gli interrogativi che ora sarebbe forse troppo facile porre: perchè il Cesena non conclude mai in porta? Perchè Eder e Mutu giocano 25 metri fuori dall'area? Perchè Bogdani, trascinatore del precampionato, si accomoda in tribuna? Perchè il Cesena è stato costruito con una mezza dozzina di attaccanti quando manca un secondo centrale affidabile? Perchè parliamo di episodi quando è evidente che i bianconeri non sanno reagire alle situazioni del campo? Potrei continuare per ore, ma dopo tre sconfitte su tre ho deciso di aspettare. Voglio credere in lei, insomma, signor Giampaolo; mettere da parte i dubbi su quanto ho visto in campo e darle modo di lavorare come meglio ritiene per i colori bianconeri. Nella speranza che il suo meglio si traduca in risultati. In bocca al lupo, e alla settimana prossima.