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    Cesenamania: Di Carlo fa largo i giovani

    Cesenamania: Di Carlo fa largo i giovani


    La settimana di sosta concessa dal calendario ha permesso alla truppa bianconera di tirare il fiato, di concentrare le energie in vista del gran finale ma, soprattutto, ha consentito di stilare un primo bilancio sulla gestione Di Carlo. Un bilancio giocoforza parziale, ancora incompleto nella parte riguardante il risultato finale ma comunque indicativo dello stato di salute dell'ambiente bianconero dopo l'avvicendamento in panchina. L'allenatore cassinate ha mostrato sicuramente più spregiudicatezza nel mettere in campo la formazione, preferendo aggredire l'avversario da subito e spostando il baricentro in avanti piuttosto che continuare sulla strada tracciata da Bisoli e perseverare con retroguardia bassa e centrocampo appesantito da mansioni difensive. Questa rivoluzione tattica ha necessitato di alcune settimane per essere completamente digerita dai giocatori che, come prevedibile, a cavallo della fine dell'anno hanno rimediato pesanti sconfitte. Poi fortunatamente è arrivato il cambio di passo sperato con annessa continuità di gioco e di risultati. L'aspetto che più di tutti traccia la differenza fra i due tecnici è però un altro. 

    In estate, quando la stagione prese il via dal ritiro di Acquapartita, fu subito chiaro come l'obiettivo collaterale alla salvezza fosse quello di far approdare il maggior numero possibile di ragazzi della primavera in prima squadra, sia in settimana durante gli allenamenti sia in partita, classifica e punteggio permettendo. Questa scelta apparentemente normale per ogni società rappresenta per il Cesena il mezzo principale, forse addirittura l'unico, per assicurare una continuità aziendale senza ricorrere a giochetti contabili in sede di mercato o ad azzardi su calciatori stranieri. È indubbio infatti che il settore giovanile bianconero mai come quest'anno sia farcito di talenti interessanti in ottica futura, la maggior parte di questi proprio in primavera. Luca Valzania è l'esempio più noto ma potrebbero essere citati anche Gabriele Moncini o Lorenzo Saporetti, oltre al mediano Meyker Yabrè. Tutti ragazzi già sondati da altre squadre e tutti di proprietà del Cesena.

    Mimmo Di Carlo sotto la sua gestione ha sempre tenuto in considerazione questi talenti e lo ha fatto con cognizione di causa. Non è un caso che da qualche settimana a questa parte Luka Krajnc - centrale difensivo classe 1994 - sia stato promosso titolare nonostante questo comporti l'esclusione di un veterano fra Volta e Lucchini. Contano le prestazioni, non la carta di identità. Principio questo non sempre così chiaro nell'era Bisoli, dove spesso venivano proposti giocatori fuori ruolo pur di trovare loro posto in campo. Inoltre Di Carlo proprio su Valzania voleva costruire le geometrie del centrocampo formato girone di ritorno. Il destino del giovane centrocampista è stato però segnato dal fastidioso infortunio rimediato nella trasferta di Cagliari, una lesione al bicipite femorale che gli è costato uno stop di ben 4 mesi. L'arrivo di Gaby Mudingayi ne ha ulteriormente compromesso il minutaggio. Quando il giovane centrocampista rientrerà a disposizione Di Carlo continuerà a dargli fiducia o preferirà l'esperienza e la sostanza di De Feudis e Mudingayi?

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